2016-03-03 TN quorum zeroIntevento in Consiglio comunale – Rovereto Martedì 1 marzo 2016

Credo nel quorum zero per ogni tipo di consultazione referendaria.
E’ un credo che considero di civiltà, di dignità dei cittadini chiamati a riscoprire il valore della partecipazione alla vita democratica di una società.
Lamentiamo un continuo calo di interesse da parte degli elettori. Lamentiamo un crescente svilimento valoriale di ogni istituzione pubblica.
La soluzione può essere solo una. Dare responsabilità e dignità all’espressione di ogni singolo. Dare onorabilità a chi si impegna a offrire il suo contributo di pensiero ad ogni istanza di interesse sociale.
Leggo il giudizio di taluni che esprime la preoccupazione che pochi impongano la volontà a tanti. Ricordo a questi che il voto è un diritto di tutti e sono coloro che non vogliono esprimerlo che lasciano delega a chi il loro diritto non intende faselo scappare.
Non mi preoccupa chi la domenica del voto rimane a casa sul suo divano e non entra nel seggio. E’ una sua scelta libera. Mi preoccupa che questa scelta libera annulli la mia, la tua, la nostra possibilità di essere parte del processo decisionale, è veramente svilente dei principi di democrazia.
Chi non vota non lo considero cittadino inutile come facevano gli ateniesi. Lo considero solo una persona con scarsi contenuti valoriali sociali ma libero di esimersi da una scelta. Ma certo non posso ammettere che infici il mio diritto democratico come di fatto è successo quasi sempre nella storia dei referendum cittadini e nazionali.

Anche il numero di cittadini che si richiedono per indire un referendum non può essere eccessivo. Chi indice un referendum sono persone nomali con un lavoro, una famiglia, gli impegni di tutti e senza una segreteria pagata che lavora. Queste persone investono il loro tempo libero per il bene di tutti e non certo per interessi personali. Chi ha provato a stare nelle fredde piazze a raccogliere le firme dei cittadini, ciascuna trascritta e autenticata, sa bene quanto è difficile e brigoso. Sa bene come i tempi di istruttoria, di indizione, realmente rendano impossibile avere più di un appuntamento referendario all’anno o ogni due anni. E comunque con la possibilità venga associato ad altri appuntamenti elettorali per risparmiare risorse. Risparmiare risorse sull’espressione dei cittadini è un problema ?? Vogliamo affrontare il tema dei costi di una democrazia? Non sarà mica l’ascoltare il parere del popolo il costo inutile e dispendioso!

La facilitazione degli strumenti referendari non inficia la possibilità di amministrare da parte degli eletti. Semplicemente gli aiuta nelle grandi scelte e se vogliamo li controlla. Qualcuno ha paura del controllo dei cittadini?
Io faccio politica da un po’ di anni e non ho alcun problema né ad essere controllato e nemmeno che i cittadini mi indichino scelte importanti alle quali attenermi.

Faccio parte sin dalla costituzione e da oltre 10 anni dell’associazione più democrazia in Trentino. Con questa associazione politicamente trasversale e gli approfondimenti e gli esempi che esistono nel mondo ho maturato la convinzione che gli strumenti di partecipazione dei cittadini siano forse l’unica strada civile e incruenta per restituire piena dignità alla politica.

La legge regionale 9 dicembre 2014, n. 11 impone la revisione dello statuto comunale favorendo parzialmente il quorum referendario e il numero di firme rispettivamente ad un massimo del 25 e 5%.
E’ un percorso che deriva da una scelta della politica, non da comitati referedari, che si è accorta autonomamente di come sia necessario facilitare la partecipazione popolare. E’ un percorso senza ritorno al quale anche i più riluttanti dovranno adeguarsi.
Io credo pertanto che questo referendario non sia un tema sul quale fare battaglie ma un processo da maturare assieme.
Lo statuto da variare riguarda una Città e deve essere stilato da chi la amministra con le modalità democratiche che non dipendono da ciò che credo io o da ciò che crede il Sindaco o ogni singolo consigliere ma dall’insieme di tutti.
Ognuno è libero di intraprendere una crociata sul tema.
Io presento e credo nelle proposte di avvicinamento tra le parti. La mia richiesta in seno al Consiglio comunale e alla mia maggioranza amministrativa è che il termine del 25% sia limato verso il basso in modo da dare dignità sia a me e al gruppo che rappresento e contemporaneamente a tutti i colleghi che legittimamente sono riluttanti ad accettare la mia proposta di quorum zero.
Già in Commissione Statuto ho presentato una proposta di un quorum al 15 % che rendeva molto vicine le parti. La medesima proposta, almeno questa, esprimo in questa sede con modalità assolutamente di ricerca di condivisione e che confido vengano gradite ed accolte.

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Il nodo viabilistico dello sbocco su Piazza Rosmini

2016-02-23 AD sbocco viale dei colli

2016-02-23 TN sbocco viale dei colli

Gent.ma Signora Presidente del Consiglio Comunale

Egregio Signor Sindaco
Comune di Rovereto

Interrogazione a risposta orale in Aula

Alcuni giorni or sono un quotidiano pubblicava la notizia di una prossima chiusura commerciale, riguardante la Libreria Mondadori di corso Rosmini.
Tale chiusura sarebbe motivata dal fatto che l’intero palazzo Testori-Candelpergher, nel quale è ospitato il negozio, verrà prossimamente e completamente ristrutturato. L’intervento previsto sembra che trasformerà completamente gli edifici, visto che il giornale da notizia di “un piccolo centro commerciale in galleria a vetri che dalla strettoia, attraverso il cancello oggi chiuso, raggiungerà corso Bettini”.

Il palazzo sorge a ridosso dello sbocco su corso Rosmini della Strada Provinciale N.2. Lo sbocco di questa arteria di interesse sovracomunale, nel cuore del centro roveretano, ha da sempre costituito uno dei grandi problemi viabilistici della nostra Città. La strettoia tra il palazzo stesso e l’edificio della Cassa di Risparmio uniti allo sbocco in piena Piazza Rosmini determina un’anomala concentrazione di problemi viari.
Negli anni, le varie ipotesi di soluzione, sono decadute anche e proprio per difficoltà di districarsi con il consistente edificato storico presente in zona. Una proposta ormai datata è quella di trasferire lo sbocco della strada provinciale su corso Bettini in modo da poter ridurre sostanzialmente il traffico veicolare sul principale Corso roveretano.

Sapere ora che il palazzo verrà sventrato e ricostruito, può offrire l’inedita occasione di pensare la contemporanea rivisitazione viabilistica dello sbocco stradale. E’ pensabile e auspicabile che i moderni criteri perequativi possano essere occasione di condividere, con la proprietà degli immobili, una definizione urbanistica capace di cogliere anche l’interesse pubblico.

Ritengo sia opportuno incontrare la proprietà e trovare la definitiva soluzione complessiva dello sbocco viabilistico, gestito in maniera più razionale.
Immagino la possibilità di permettere una razionalizzazione volumetrica del palazzo in cambio di una migliore fruizione viabilistica del luogo.

L’interesse pubblico è tale che un impegno immediato dell’Amministrazione appare indispensabile anche per risolvere eventuali vincoli di tutela storica, a mio modo di vedere inferiori al beneficio collettivo derivante da una tale operazione.

L’auspicio di poter finalmente risolvere questo grande problema roveretano dovrebbe far sì che le energie si concentrino nel non perdere tale occasione unica.

In tal senso si chiede all’Amministrazione la disponibilità di cogliere l’occasione della ristrutturazione del palazzo Testori-Candelpergher per affrontare e promuovere, con i mezzi che riterrà più opportuni, una soluzione al problematico sbocco della Strada Provinciale N. 2 nella Città di Rovereto.

Rovereto, 22 febbraio 2016 Ruggero Pozzer

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Agenzia Sport Vallagarina e Volontari dello sport

Sabato 20 febbraio 2016 ad ore 17.00 presso la Sala Assemblee della Comunità della Vallagarina l’Agenzia per la Promozione dello Sport della Vallagarina ha premiato i volontari che si sono contraddistinti in ambito sportivo per la passione e la disponibilità messa a disposizione delle associazioni sportive della Vallagarina.

Il riconoscimento è volto a valorizzare il lavoro svolto nella stagione 2015 per permettere la buona riuscita di tante manifestazioni e gare senza il cui supporto sicuramente non si sarebbero potute realizzare.

I Comuni soci di Agenzia per la Promozione dello Sport della Vallagarina, nella persona degli Assessori allo Sport, hanno fornito il nominativo della persona che hanno inteso premiare con le motivazioni della scelta.

2016-02-21 TN volontariosport

2016-02-21 AD volontario sportNomineVolontari2015Motivazioni

 

 

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Parchi per bambini e sicurezza al Brione

2016-02-10 TN parchi al Brione2016-02-03 AD brione

 

Gent.ma Signora Presidente del Consiglio Comunale
Egregio Signor Sindaco
Comune di Rovereto

Interrogazione

Al quartiere di Viale Trento/Brione e Via Puccini è riservata una delle maggiori densità abitative di Rovereto, con le conseguenze del caso.
Con la presente chiedo poter ragionare sulla dotazione di luoghi pubblici, destinati soprattutto ai bambini.
I fanciulli e preadolescenti residenti in quell’area sono spesso costretti, nei loro giochi all’aperto, a soggiornare in ambiti di cortili promiscui con parcheggi auto e percorsi di collegamento. Tali promiscuità producono anche situazioni pericolose.
I regolamenti condominiali, spesso restrittivi nei confronti delle attività ludiche all’aperto, rendono difficili i rapporti tra chi ha diritto di giocare e chi desidera la tranquillità.

La zona di Viale Trento/Brione prevede ampi spazi adattabili o migliorabili per tali esigenze e in particolare il parco pubblico di Via Brione, il bosco che separa Via Brione da Via Puccini e il parco di Via Driopozzo.

Alla ragione del gioco infantile si accomuna quella alla sicurezza, dei bambini e delle persone in genere.
I luoghi interessati richiamano preoccupazione in particolare per l’accesso a nord del condominio Intercity che risulta assolutamente pericoloso. Nel breve spazio di una decina di metri si incrociano, un marciapiedi, una ciclabile, un percorso di uscita veicolare dagli esercizi commerciali, un percorso di uscita dal grande parcheggio sotterraneo e il percorso di entrata ed uscita dal parcheggio a raso del condominio. Altri accessi, lungo il Viale, sopportano da anni tale pericolosa promiscuità. La situazione già segnalata storicamente dalla circoscrizione è ancora irrisolta in un ambito ad alta frequentazione anche di bambini. Alcuni residenti hanno rilevato il problema anche recentemente, durante una delle serata di “Finestra sulla Città”.

Per quanto premesso, in ordine a luoghi per minori e sicurezza del quartiere chiedo di ragionare sulle seguenti possibilità:

1) Il parco pubblico di via Brione, sul lato nord del condominio Intercity, presenta una pavimentazione di terra battuta che nei periodi piovosi è di fatto inutilizzabile perché fangosa. Sarebbe opportuno posare una pavimentazione, adatta al gioco e di rapida asciugatura, o rendere il fondo drenante.

2) Il bosco che separa Via Brione da Via Puccini potrebbe diventare fruibile semplicemente facilitando gli accessi, magari con la creazione di percorsi attrezzati da utilizzare a piedi o in bicicletta. La messa in sicurezza della parete rocciosa a sud, costituisce il presupposto per l’apertura al pubblico e ai bambini della collina stessa.

3) Il parco pubblico di Via Driopozzo potrebbe essere raggiunto anche dai bambini del condominio Intercity, di Viale Trento e di Via Brione, semplicemente creando un percorso di collegamento, attraverso il bosco che separa Via Brione e Viale Trento da Via Puccini e Via Driopozzo stessa.

4) La Via Driopozzo, durante il suo percorso a fianco del parco e parcheggio pubblico, a un certo punto risulta interrotta da un vecchio portone in legno che impedisce il collegamento ciclopedonale con Via Puccini. Per facilitare il raggiungimento del parco, attraverso il percorso breve, e adatto ai bambini perché protetto, è necessario risolvere tale impedimento.

5) I condomini di Via Brione, dal civico 1 al civico 21, sono affiancati da un ampio prato boscato, recintato e riservato al condominio stesso. Sarebbe opportuno che una tale meravigliosa risorsa potesse essere messa a disposizione di tutti i bambini del rione dopo aver valutato le possibilità in funzione dei diritti di proprietà, eventualmente perequabili con altre risorse.

6) Il problema della sicurezza degli accessi e incroci lungo Viale Trento, in particolare dell’accesso nord al condominio Intercity, deve essere valutata e risolta combinando la fruizione con la sicurezza certa. E’ una necessità non più differibile alla quale va data priorità nel progetto di sistemazione di viale Trento.

In tal senso si chiede disponibilità all’Amministrazione di approfondire tali istanze, ordinatamente per i punti proposti, in modo da soddisfare le necessità proprie e la sicurezza dell’ampia compagine di bambini residenti nel quartiere.

Rovereto, 2 febbraio 2015 Ruggero Pozzer

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Provocazione o interesse pubblico?

2016-01-08 TN abbattimento

In questi giorni appare in tutta la sua evidenza il problema del traffico veicolare e il corrispondente pericolo per i pedoni sul Corso Rosmini. Ormai dagli anni 80, passando poi dai vari comitati creatisi sul tema, l’attenzione e la preoccupazione per l’aumento del traffico a Rovereto è posta al centro del dibattito cittadino.

Risulta doveroso, per chiarezza della discussione, che oltre al problema si analizzino le cause, tanto per distogliersi una volta dalla italianissima modalità del lancio del sasso nascondendo poi la mano. Ad ogni azione corrisponde una reazione e se il pedone oggi è in pericolo, lo è in conseguenza di precise scelte amministrative.
La via Rebora non è stata aperta al traffico per un capriccio, ma a seguito di una precisa necessità sorta a seguito delle nuove edificazioni limitrofe.

Rovereto presenta una condizione morfologica particolare. La ferrovia a est costituisce la brusca interruzione al fluido collegamento con quella parte di Città. Ad ovest è invece l’arroccamento collinare che impedisce la circonvallazione del traffico, costringendo necessariamente a percorsi di collegamento interni, anche appunto lungo il Corso Rosmini.
E’ pur vero che è solo il moderno aumento dei veicoli privati ad aver creato il problema, che storicamente non esisteva.

Preso atto di tale condizione, esistono (ed esistevano) due modi di affrontare la situazione.
Una modalità è quella di fotografare la situazione ed adeguarsi, godendo della storica caratteristica urbanistica e delle bellezze di Rovereto ed agendo per mantenerle, tutelando uno stato di fatto e lavorando unicamente per renderlo ulteriormente usufruibile. Tale azione andava realizzata semplicemente evitando ogni e qualsiasi intervento edificatorio atto e creare ulteriori centri di attrazione al traffico veicolare.
La seconda modalità, quella purtroppo scelta e quella a parer mio devastante, è quella che la scorsa amministrazione ha assunto. Mascherandosi dietro discutibili quanto tendenziosi appelli alla “riqualificazione”, “recupero dell’esistente”, “soluzione al degrado” e “convenienza economica” ha imposto un ulteriore gravissimo carico al cuore di Corso Rosmini.
Sostituire la stazione delle corriere con un centro commerciale e residenziale è stato quanto di più malvagio, ipocrita e deturpante una amministrazione potesse compiere. Il conseguente aumento di traffico, con disagio e pericolo per i pedoni, ne è una diretta conseguenza.

In questo momento storico assistiamo ad un nuovo corso della visone urbana del costruito. Autorevoli urbanisti affermano che la nuova tendenza, nella visione dell’organizzazione di una città, possa evolversi anche ripristinando le condizioni precedenti. Per giungere ad una corretta e vivibile fruizione delle città è necessario anche pensare all’abbattimento di quanto edificato.
Se si è in grado di cogliere il bisogno della collettività allora si può senza remore parlare di demolizione, di restituzione alla condizione di usufruibilità dei siti cittadini.
E’ forse intesa come provocatoria la proposta, anche alla luce del fatto che ci troviamo di fronte a una struttura appena edificata. E’ però certo che se al centro degli interessi c’è il cittadino e il suo diritto prioritario a godere della sua Città, nulla può essere precluso.
In poche parole se oggi il cittadino/pedone è in pericolo, a causa di un elevatissimo traffico veicolare causato da abuso nella costruzione ed utilizzo degli spazi, la soluzione è ridare quegli spazi al cittadino.

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Rovereto contro ogni logica, via il trasporto pubblico a favore della vendita di auto private

I tassi di inquinamento da polveri sottili impongono il fermo del traffico privato.

 Ovunque si lavora per sostenere e aumentare il trasporto pubblico.

 A Rovereto, al contrario, hanno abolito la stazione del trasporto pubblico, centrale alla Città e che da sempre serviva coloro che evitavano l’uso dell’auto privata.

 A Rovereto questo luogo del trasporto pubblico è ora utilizzato per esposizione di veicoli privati.

L’INTERROGAZIONE

2015-12-31 trasporto pubblico e urbanistica

2016-01-02 titolo giornale2016-01-02 TNDSC_0008

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