Sport per tutti

Sport per tutti è un progetto di Agenzia dello Sport della Vallagarina per sostenere il costo, quando ve ne sia bisogno, per la frequentazione di un’attività sportiva da parte di tutti i bambini e le bambine e i ragazzi e ragazze sino ai 18 anni.
Si sostiene lo sport in età evolutiva, la più delicata, nella quale produrre uno sviluppo psicomotorio corretto e adatto ad affrontare la vita con sicurezza e gioia.

2015-12-04 TN sport per tutti - Copia

2015-12-04 AD sport per tutti

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Inquinamento Rio Coste

La soluzione è semplice: nessuna azienda deve scaricare nel Rio Coste nessun tipo di rifiuto o liquido. Ogni scarico ammesso determina una situazione di mancato controllo: se posso versare acqua pulita significa che ho uno scarico attivo nel quale, volontariamente o meno, posso far confluire qualsiasi tipo di porcheria.

2015-07-13 TN rio coste 001 001

 

2015-07-13 AD rio coste 001


Egregio Signor

Sindaco

Comune di Rovereto

Domanda di attualità sulla tutela ambientale del Rio Coste

A fine 2009 e inizio 2010 mi interessavo più volte della questione relativa all’inquinamento del Rio Coste.

A seguito di una mia prima interrogazione, veniva interessata l’Agenzia Provinciale per la protezione dell’ambiente. La risposta confermava lo stato di precarietà da inquinanti. Erano stati misurati elevati valori di COD, ossia la necessità di maggiori quantità di ossigeno per ossidare le sostanze inquinanti scaricate nel Rio. Veniva dunque certificata una grande difficoltà all’autodepurazione delle acque.

La legge italiana consente (o consentiva)  lo scarico in acque superficiali (fiumi, ecc.) con un limite ammesso pari a 125 mg/L. di COD. Acque aventi valori superiori devono essere previamente trattate in modo da rimuoverne gli inquinanti.

Nonostante tali normative, durante il 2009 si erano registrate misurazioni sino a 1960 mg per litro e quindi maggiori di quasi 16 volte rispetto al valore limite (125 mg/L).

In particolare alcune analisi svolte da APPA durante il 2009 ed effettuate presso il campionatore automatico della Ditta Sandoz mostravano che il parametro del COD aveva superato il limite fissato dalle norme vigenti per uno scarico in acqua superficiale e rilevavano presenze di fanghi in superficie.

Alla richiesta di determinare il grado di rischio per la popolazione mi si rispondeva che siccome   “ l’acqua del Rio Coste non ha utilizzi ricreazionali o di altro genere tali da metterla in correlazione diretta con le attività umane” non venivano rilevati elementi di rischio sanitario.

Con un successivo intervento lamentavo la difficoltà ad accettare il principio che si definisca pericoloso un inquinamento solo se contatta abitualmente le persone.

Sottolineavo anche come il Rio Coste sfoci in Adige e che tale fiume consegua una correlazione diretta con centinaia di migliaia di persone sino al suo sbocco in mare.

Tale preoccupazione non riceveva ulteriori approfondimenti e risposte che venivano meno anche per il termine del mio precedente mandato come Consigliere comunale.

 

Non so se per mia disattenzione, o per reale oblio nell’attenzione ambientale, ma nei cinque anni trascorsi non ho mai sentito evidenziarsi problemi nel Rio Coste. Sembra quasi che l’inquinamento dello stesso corso d’acqua sia ad inseguire il sottoscritto come una maledizione, che riappare ora solo e puntuale, nel momento in cui torno a ricoprire la carica di Consigliere comunale.

 

In questi giorni un fenomeno inquinante, definito incidentale, ha riguardato nuovamente la Ditta Sandoz e il Rio Coste. Per stessa ammissione dell’Azienda si tratterebbe di un malfunzionamento di una valvola che “avrebbe fatto uscire una piccola quantità di fanghi”.

Credo nel principio che “chi non fa nulla non crea danni” ed è dunque possibile ed ammissibile che in un’azienda che lavora succedano incidenti. E’ possibile che anche gli sversamenti del 2009 siano stati conseguenti a incidenti.

Ciò che ritengo inaccettabile è che tali incidenti risultino fatali per il Rio Coste.

Ciò che non è ammissibile è che ogni sversamento incontrollato finisca nel Rio anziché essere contingentato e contenuto in luoghi e strutture interne all’azienda stessa.

Non è ammissibile che il Rio Coste diventi la valvola di sfogo naturale della fuoriuscita di “una piccola quantità di fanghi”.  Un piccolo incidente potrebbe malauguratamente diventare un grande incidente, potrebbe (senza riferimenti ad alcuno) diventare magari un incidente voluto e magari temporalmente accadere di notte, quando nessuno si accorge del fatto e della provenienza degli inquinanti.

 

In casa nostra nessuno posizionerebbe una valvola di scarico di acque luride sopra un luogo igienicamente protetto, come ad esempio una cucina. Immaginate cosa accadrebbe se la valvola si aprisse involontariamente mentre state sfornando le lasagne! Allo stesso modo è necessario che un’azienda chimica non posizioni i suoi impianti con un naturale sfogo nel Rio Coste. Devono essere previsti bacini o contenitori che non abbiano accesso al corso d’acqua e dai quali eventuali sostanze sversate possano essere recuperate, gestite e non riversate nell’ambiente.

 

Chiedo la condivisione e offro tali ragionamenti alla riflessione della nostra Amministrazione, affinché si proceda celermente a rivisitare i criteri di autocontrollo delle aziende e si attivi una modalità che renda impossibile qualunque sversamento, sia in condizioni normali che incidentali, nel Rio Coste.

 

Rovereto, 11 luglio 2015

Ruggero Pozzer

Consigliere comunale – Verdi Rovereto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Speculazioni edilizie per 51.870 metri cubi al Follone se Miorandi rimane sindaco

2015-04-11 TN Follone sottolineato                 ARTICOLO COMPLETO Cosa succederà al Follone se Miorandi rimarrà sindaco?     51.870 metri cubi, la peggior trasparenza amministrativa e gli alberi piantati sul cemento.   In questo periodo elettorale giunge forte dagli elettori la richiesta di confronto sui temi e sulle modalità che ogni aspirante intende attuare a Rovereto. Uno dei temi di maggiore interesse rimane quello dello sviluppo del territorio.   Più volte siamo entrati nel merito del destino della stazione autocorriere di Corso Rosmini. Il realizzatore dell’”opera” che è l’attuale sindaco di Rovereto, presenta il blocco edificatorio come una riqualificazione della Città. Di diverso avviso i Verdi che ritengono il palazzo di cemento e ferro uno spregio urbanistico e una sottrazione di territorio pubblico all’uso dei cittadini. Il danno (o” riqualificazione”) è però ormai compiuto e gli elettori potranno solo dare un giudizio di merito rispetto a quanto ormai definito.   E’ però facoltà del cittadino elettore decidere per il proprio futuro.   Il Follone, piazzale a ridosso della Via Achille Leoni è da sempre un luogo aperto, un parcheggio sicuro ma anche un luogo per eventi. A periodi anche frequenti vi si organizzano fiere, convegni, mercati, luna park, manifestazioni come il recente Torneo della Pace. E’ da sempre un luogo di relazione con la Città, mantenendo tale funzione proprio per la sua superficie libera da edificazioni. E’ dunque opportuno che il cittadino, elettore attento, si informi bene su quali sono le previsioni che attendono quel luogo se l’attuale Sindaco dovesse essere confermato. La prima cosa da fare per capire è dotarsi di un collegamento internet ed entrare nei meandri del sito web comunale. Va qui fatta una parentesi sulla trasparenza amministrativa, molto decantata ma che nella realtà è invece una delle peggiori in Italia. Non lo dico io ma i quotidiani locali che il 10 giugno 2013 dichiaravano, a seguito di un’indagine oggettiva, che “Il sito Internet del Comune di Rovereto è in fondo alla classifica nazionale per trasparenza”. Vi accorgerete perché! Per raggiungere l’informazione su cosa accadrà al Follone se dovesse rimanere Miorandi, dovrete fare un percorso ad ostacoli, quasi impossibile per un normale cittadino ma che vi aiuterò a seguire. Digitate un motore di ricerca e poi: 1) Comune di Rovereto. 2) Entra in Comune. 3) Atti e documenti. 4) Pianificazione e programmazione. 5) Piano regolatore generale. 6) Variante febbraio 2014 – Pubblicazione I adozione. 7) 02. indagini preliminari. 8) Follone I adozione. Dopo questo complesso percorso vi apparirà finalmente chiara l’idea di utilizzo del Follone da parte di Miorandi. Il progetto per il Follone appare in tutta la sua chiara volontà edificatoria. Sei nuovi condomini andrebbero ad occupare interamente il piazzale maggiore con uffici, appartamenti e negozi. 51.870 metri cubi di cemento sarebbero versati sul Follone creando una delle maggiori speculazioni edilizie mai viste a Rovereto. Per comprendere la volumetria e la dimensione è sufficiente moltiplicare, per ben oltre cinque volte, quanto realizzato alla stazione autocorriere. Questi blocchi edificatori priverebbero di fatto la Città del suo ultimo grande piazzale pubblico. Il progetto presente nel sito comunale è disegnato in maniera morbida, bianco su bianco quasi a mascherare l’impatto reale che si prospetta. Interessante poi come si protegga l’idea ambientale disegnando finte visioni di verde e alberi. Si aggiunge qui un ragionamento che di trasparente non ha nulla e che è abituale nelle modalità di comunicazione di questo sindaco. Vedrete diversi alberi di alto fusto abbellire lo spazio tra i sei condomini. Basta però un semplice ragionamento per intuire che è solo una presa in giro. Mi occupo di agricoltura da 40 anni e vi assicuro che una pianta di alto fusto, piantata sopra il solaio di un sottostante parcheggio, può essere curata con il pollice più verde che esita ma comunque non potrà assolutamente attecchire e crescere. Effetti speciali dunque per mascherare questo ulteriore spregio a Rovereto che ci attende solo se riconfermeremo questa amministrazione. Agli elettori dunque anche questo ragionamento sul futuro del Follone, con o senza Miorandi. Ruggero Pozzer – Verdi Rovereto

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Speculazione, niente trasparenza e alberi piantati sul cemento al Follone

http://lavocedirovereto.it/index.php/oggi-in-primo-piano/2173-pozzer-attacca-miorandi-follone-spregio-per-la-citta-ecco-tutta-la-verità Pozzer attacca Miorandi: «Follone spregio per la città, ecco tutta la verità

Uno dei temi di maggiore interesse rimane quello dello sviluppo del territorio. In questo periodo elettorale giunge forte dagli elettori la richiesta di confronto sui temi e sulle modalità che ogni aspirante intende attuare a Rovereto. Più volte si è discusso in merito al possibile destino della stazione autocorriere di Corso Rosmini. Il realizzatore dell’”opera” che è l’attuale sindaco di Rovereto, presenta il blocco edificatorio come una riqualificazione della Città. Di diverso avviso i Verdi che ritengono il palazzo di cemento e ferro uno spregio urbanistico e una sottrazione di territorio pubblico all’uso dei cittadini. «Il danno (o” riqualificazione”) è però ormai compiuto e gli elettori potranno solo dare un giudizio di merito rispetto a quanto ormai definito. E’ però facoltà del cittadino elettore decidere per il proprio futuro» – afferma Ruggero Pozzer dei Verdi Il Follone, piazzale a ridosso della Via Achille Leoni è da sempre un luogo aperto, un parcheggio sicuro ma anche un luogo per eventi. A periodi anche frequenti vi si organizzano fiere, convegni, mercati, luna park, manifestazioni come il recente Torneo della Pace. E’ da sempre un luogo di relazione con la Città, mantenendo tale funzione proprio per la sua superficie libera da edificazioni. «E’ dunque opportuno che il cittadino, – continua Pozzer –  elettore attento, si informi bene su quali sono le previsioni che attendono quel luogo se l’attuale Sindaco dovesse essere confermato. La prima cosa da fare per capire è dotarsi di un collegamento internet ed entrare nei meandri del sito web comunale. Va qui fatta una parentesi sulla trasparenza amministrativa, molto decantata ma che nella realtà è invece una delle peggiori in Italia. Non lo dico io ma i quotidiani locali che il 10 giugno 2013 dichiaravano, a seguito di un’indagine oggettiva, che “Il sito Internet del Comune di Rovereto è in fondo alla classifica nazionale per trasparenza”. Vi accorgerete perché»! Poi Ruggero Pozzer affonda nuovamente sul sindaco Andrea Miorandi, «per raggiungere l’informazione su cosa accadrà al Follone se dovesse rimanere Miorandi, dovrete fare un percorso ad ostacoli, quasi impossibile per un normale cittadino ma che vi aiuterò a seguire. Digitate un motore di ricerca e poi: 1) Comune di Rovereto. 2) Entra in Comune. 3) Atti e documenti. 4) Pianificazione e programmazione. 5) Piano regolatore generale. 6) Variante febbraio 2014 – Pubblicazione I adozione. 7) 02. indagini preliminari. 8) Follone I adozione. «Dopo questo complesso percorso vi apparirà finalmente chiara l’idea di utilizzo del Follone da parte di Miorandi. Il progetto per il Follone appare in tutta la sua chiara volontà edificatoria. Sei nuovi condomini andrebbero ad occupare interamente il piazzale maggiore con uffici, appartamenti e negozi». E ancora  – continua Pozzer – «51.870 metri cubi di cemento sarebbero versati sul Follone creando una delle maggiori speculazioni edilizie mai viste a Rovereto. Per comprendere la volumetria e la dimensione è sufficiente moltiplicare, per ben oltre cinque volte, quanto realizzato alla stazione autocorriere. Questi blocchi edificatori priverebbero di fatto la Città del suo ultimo grande piazzale pubblico». Il progetto presente nel sito comunale è disegnato in maniera morbida, bianco su bianco (foto) «Interessante poi – conclude l’esponente dei Verdi – come si protegga l’idea ambientale disegnando finte visioni di verde e alberi. Si aggiunge qui un ragionamento che di trasparente non ha nulla e che è abituale nelle modalità di comunicazione di questo sindaco. Vedrete diversi alberi di alto fusto abbellire lo spazio tra i sei condomini. Basta però un semplice ragionamento per intuire che è solo una presa in giro. Mi occupo di agricoltura da 40 anni e vi assicuro che una pianta di alto fusto, piantata sopra il solaio di un sottostante parcheggio, può essere curata con il pollice più verde che esita ma comunque non potrà assolutamente attecchire e crescere. Effetti speciali dunque per mascherare questo ulteriore spregio a Rovereto che ci attende solo se riconfermeremo questa amministrazione. Agli elettori dunque anche questo ragionamento sul futuro del Follone, con o senza Miorandi».

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Abbattere è restituire il territorio alla gente

E’ sempre interessante valutare il confronto di idee che le varie parti riservano allo sviluppo del territorio.

Il Consiglio provinciale si appresta a discutere (durante l’estate) la nuova legge urbanistica che dovrà definire come vogliamo procedere nella realizzazione di nuove aree edificate.

Gli interventi sul tema sono ricorrenti e qualificati. In questi giorni interviene pubblicamente anche il Professor  Beppo Toffolon, docente di Tecnica urbanistica dell’università di Trento e presidente di Italia Nostra.

Toffolon interviene con apprezzamenti sul lavoro che si sta avviando in Provincia e che sembra svilupparsi verso il fermo di nuove aree edificabili in favore delle riqualificazioni.

Il professore ve però oltre e definisce come necessario ragionare in termini di riorganizzazione dell’esistente e quindi anche abbattendo intere zone per riqualificarle.

E’ un segnale molto interessante di come si sta sviluppando la teoria urbanistica.

A Rovereto è chiaro come il percorso urbanistico è in contrapposizione a queste indicazioni del luminare.

A Rovereto dove si dovevano offrire spazi urbani dedicati ai cittadini, l’amministrazione sta invece procedendo con la speculazione edilizia più bieca ed interessata a logiche private.

Il cuore roveretano edificato brutalmente da” nuovi mostri di cemento” risulta però attingere ad una speranza, nella visione che promuove l’abbattimento di quanto illogicamente e realizzato.

Anche il Corso Rosmini, con la sua ex Piazza autocorriere ormai devastata, risulta così forse recuperabile per la popolazione.

Fin da ora sarà importante valutare l’opportunità di abbattere il blocco di cemento e ferro che sotto gli occhi di tutti appare inaccettabile in ogni senso.

Abbattere il palazzone e ripristinare una bella Piazza centrale alla Città potrà essere così l’obiettivo di un prossimo futuro dimenticando chi ha amministrato queste speculazioni non certo per un pubblico interesse.

aaaaaa

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Osservazioni al Comune di Mori circa il gassificatore proposto alle Casotte

2015-01-29 TN gassificatoreEgregio Sig. Sindaco
del Comune di MORI
Via Scuole, 2
38065 Mori (TRENTO)
protocollo@pec.comune.mori.tn.it

Oggetto: osservazioni alla proposta della società SOFC Syngas s.r.l., con sede nel Comune di Mezzolombardo, di localizzazione nel Piano provinciale di smaltimento dei rifiuti, dell’impianto per il recupero di rifiuti non pericolosi in loc. Casotte, ricadente sulle pp.ff. 1434/1, 1434/2, 1434/3, 1434/4, 1436, 1437, 1449/1, 1449/2 e 1449/9 in Comune catastale Mori (per complessivi 18.541 mq).

Il sottoscritto RUGGERO POZZER, consigliere capogruppo dei Verdi- per la nostra terra, ecologia e società in Comunità di Valle della Vallagarina, espone con richiesta le seguenti osservazioni in merito a quanto in oggetto:

1) Si osserva che il percorso in oggetto viene determinato con tempi di osservazione ristretti rispetto alla delicatezza della questione. La necessità della più ampia condivisione popolare, richiede una tempistica non urgente come è invece prevista dal termine perentorio del prossimo 1 febbraio, per depositare le considerazioni specifiche. Tale termine, del 1 febbraio, risulta ancora attivo sul sito del Comune di Mori alla data odierna, nonostante le pubbliche dichiarazioni del Sindaco, nella pubblica assemblea del 19 gennaio che tale termini sarebbero stati annullati o posticipati. Tale scadenza è inoltre fonte di grande preoccupazione per la popolazione che presume un iter forzato ed un istruttoria limitata.

Si richiede pertanto l’annullamento formale della scadenza del 1 febbraio, con allungamento dei termini di osservazione conseguenti ad un ampia, condivisa ed approfondita istruttoria pubblica sul tema.

2) Nella citata assemblea pubblica del 19 gennaio il Sindaco del Comune di Mori ha richiesto un percorso “partecipato che coinvolga la cittadinanza di Mori ma ““anche”” dell’intera Vallagarina”. Il termine “anche” risulta formalmente un segno di apertura ma in pratica è fuorviante della reale possibile influenza che l’impianto avrebbe sulla cittadinanza.
Verificando le linee di spostamento delle masse d’aria in Vallagarina che come è noto si rivolgono in direzione nord-sud o viceversa, ci si accorge che sottovento all’impianto si troverebbero direttamente investite, a nord le abitazioni di Isera e Rovereto ovest e a sud gli abitati di Santa Cecilia, Chizzola e Serravalle. E’ pertanto evidente che ogni ed eventuale emissione che dovesse essere rilasciata dall’impianto in oggetto, avrebbe dirette ed immediate conseguenze sull’intera Vallagarina, ma prioritariamente sulle zone citate.
Pertanto la questione va analizzata nelle più reali e possibili localizzazioni d’impatto, riguardanti prioritariamente e non solo “anche”, l’intera Vallagarina.

Si richiede pertanto che l’istruttoria sulla questione in oggetto venga delegata alla Comunità della Vallagarina, ente deputato a risolvere le tematiche sovracomunali come quella presentata.

3) Nella citata assemblea pubblica del 19 gennaio, presso l’auditorium di Mori, l’esposizione di merito offerta dall’azienda interessata è risultata assolutamente interessante nei termini esposti. L’azienda dichiara di saper trattare rifiuti speciali non pericolosi in un processo in depressione che annulla emissioni nocive e contiene le ceneri di scarto in un processo a ciclo chiuso. Nel processo è in grado di produrre energia, innovazione tecnologica, posti di lavori, risparmio sui costi di smaltimento per le aziende, annullamento delle emissioni da trasporto e smaltimento che verrebbero altrimenti prodotte dagli impianti attualmente utilizzati (seppur lontani e localizzati all’estero). La reale consistenza delle garanzie espresse va analizzata in un percorso che dia ampie garanzie alla popolazione sia in termini ambientali che sanitari.

Si richiede pertanto che ogni decisione proposta venga premessa da un’ampia istruttoria, sovracomunale, pubblica, qualificata e partecipata dalla popolazione Lagarina che risulti soddisfacente, anche in termini di convenienza, per la popolazione stessa.

4) Si rileva quanto segue:
a) La localizzazione dell’impianto risulta proposta in una zona di accesso dedicata all’accoglienza turistica verso l’intera Vallagarina e il Garda.
b) La zona Casotte risulta ubicata nel cuore di un’area dedicata e vocata all’agricoltura di pregio con risvolti di immagine coinvolgenti l’intera Vallagarina.
c) Le scelte elaborate, nel Piano provinciale dei rifiuti e nel Piano Territoriale di Comunità della Vallagarina, non prevedono la creazione di impianti come quello proposto.

Si richiede nuovamente di delegare alla Comunità della Vallagarina la valutazione del percorso in oggetto perché possa formulare una proposta condivisa dall’intero territorio interessato.

Vallagarina, 27 gennaio 2015

Ruggero Pozzer
Consigliere Comunità della Vallagarina
Per la nostra terra – VERDI – ecologia e società

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