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Programmare insieme
Neanche se progettano Giotto e Michelangelo si può accettare altro cemento sul centro di Rovereto
La proposta
E’ una consuetudine chiamarla riqualificazione o nascita di una nuova creatura. Sottolineare la “bontà architettonica” chiamando grandi nomi alla firma dei progetti.
Confido ancora nell’intelligenza dei cittadini di Rovereto nel riconoscere la verità nell’operazione che farà scomparire la piazza dell’ex stazione autocorriere di Corso Rosmini.
Che il luogo sia da sistemare lo vediamo tutti e da diverse parti ormai giungono le proposte per restituire l’utilizzo del luogo a centro di socializzazione o addirittura a parco pubblico alberato.
Continua invece imperterrita la marcia dell’amministrazione roveretana che vuole imporre 10.000 metri cubi di cemento.
Che sia Mario Botta o qualunque altro bravo progettista a definirne la forma, non cambia la sostanza. Recandosi di fronte alla piazza si possono fare due operazioni di pensiero. E’ possibile sognare un luogo aperto, pavimentato a nuovo, con panchine, qualche albero, dove incontrarsi e organizzare eventi commerciali, culturali, ludici o sportivi nel centro della Città. In alternativa si può realizzare visivamente l’incubo che si proporrà l’anno prossimo; un parallelepipedo di mattoni con la base di 10×10 e lungo ben 100 metri che sarà modellato e distribuito sulla povera piazza.
Non ragioniamo sempre col “tintinnar di monete” diceva al proposito un cittadino tempo fa. Anche perché non è necessario far cassa svendendo i beni dei cittadini. Il parcheggio sotterraneo, che a me non piace perché attira nuovo traffico, se proprio si deve lo si può fare gratuitamente.
La modalità è semplice e la descrivo nella speranza che se ne faccia buon uso. Si forma una cooperativa locale che prende in concessione il terreno e che realizza l’opera totalmente a proprie spese, compresa la sistemazione in superficie come indicato dall’Amministrazione. I parcheggi sono posti in vendita o gestione a favore della cooperativa che realizza il suo giusto ritorno economico. La realizzazione gestita dai privati garantisce qualità, velocità di esecuzione e una quota dei parcheggi è riservata ad uso dell’Amministrazione. I privati che vogliono acquistare un posto auto lo fanno a prezzi accessibili e inferiori a ogni possibilità attualmente sul mercato.
Tale modalità che propongo da diversi anni non è frutto di fantasia. Basta uscire dal guscio e recarsi sull’Alto Garda per vedere come, utilizzando esattamente questo sistema, si sono realizzati ormai diversi parcheggi da Arco a Riva e sino a Torbole.
Una preghiera dunque; anche se Botta la disegna, non definiamo “riqualificazione” questa ulteriore cascata di cemento, calata di forza sulla speranza dei cittadini di vivere invece una Città piacevole.
Costruire assieme il nostro futuro – 6 dicembre – auditorium al Brione – Rovereto
POSITIVO L’INTERVENTO DELLE COMUNITA’ DI VALLE NELLA GESTIONE DEI SERVIZI
Nuova sede Eco-civici e Verdi della Vallagarina
Non solo comunicazione, importanti i contenuti.
Non mi dispiace l’irruenza dei grillini che denuncia l’incongruità e l’autoreferenza dei politici.
Mi piace anche il loro programma che ribadisce ciò che io perseguo nei VERDI da ormai 15 anni di attività locale a Rovereto.
Il mio problema è dunque solo che non possiedo l’estro e la spigliatezza di Beppe il trascinatore.
Continuerò dunque e comunque il mio lavoro con gli Ecologisti e Verdi, confidando che gli elettori approfondiscano le idee e la coerenza di chi votano e non solo la grande capacità comunicativa.
Lo chiamano”riqualificare” ma in realtà è altro cemento sugli ultimi spazi liberi di Rovereto
A Rovereto, uno dei pochi spazi urbani rimasti liberi, come si legge sui quotidiani, sta per essere edificato.
Renderà ancora più brutta la nostra amata Città e nonostante ciò l’operazione è enfatizzata positivamente dalla sua sgangherata Amministrazione………
Il lamento di Rovereto nei confronti di Trento, giudicata più bella e vissuta con gioia dai suoi cittadini, risuona puntuale nelle discussioni lagarine.
Sappiamo in realtà che Trento non è più bella di Rovereto; è solo amministrata con più delicatezza, con più affermazione dei bisogni di chi la abita, con più riguardo per la realizzazione di strutture che la valorizzano.
Un’evidente differenza si può notare in questi giorni di cronaca. L’amministrazione di Rovereto si dichiara fiera di definire il futuro dell’ex stazione autocorriere di Rovereto. Così, è vero, non poteva rimanere. E’ vero anche che l’area si presta a parcheggio sotterraneo a servizio delle attività commerciali e di attrazione, pur non dimenticando che nuovi parcheggi attraggono nuovo traffico. Nel confronto con Trento, questo luogo roveretano, così centrale urbanisticamente, risulta subito analogo a Piazza Fiera, il fulcro della vita nel capoluogo.
Sulla sua superficie, interamente libera, Trento organizza la centralità delle sua relazioni di tutti giorni ma anche i momenti particolari come il mercatino di Natale o le tante varie manifestazioni.
A Rovereto la analoga opportunità, offerta dalla Piazza sul Corso Rosmini, viene invece svilita progettando sulla stessa una nuova edificazione, prevista nella misura imponente di 10000 metri cubi.
Chi sperava, come noi Ecologisti e Verdi, di poter avere uno spazio per la gente, rimarrà purtroppo vittima del protagonismo cementificatorio, che ancora una volta comanda questa Città.
Quella superficie poteva resuscitare un centro cittadino ormai defunto e poco attrattivo per chiunque. Quello spazio, come la Piazza Fiera a Trento, poteva diventare il luogo di incontro, di riferimento per manifestazioni, concerti, attrazioni culturali, commerciali, ludiche, sportive.
Invece, per interesse di bottega, lo si vende al privato costruttore che offrirà di più.
Già in epoca Valduga si era rischiata l’invasione del cemento. Per evitarla un gruppo di cittadini aveva indetto un referendum comunale per obbligare l’amministrazione a confrontarsi sul futuro dell’area. L’esito referendario, pur chiaro nel suo esito con il 93,97% dei votanti favorevoli, non raggiungeva il quorum e la volontà della gente veniva e viene ora svilita e inascoltata.
Chi afferma sia necessario il sacrificio cementificatorio, in quanto l’Amministrazione non può affrontare la spesa del parcheggio sotterraneo senza il ristoro derivato dalla vendita di superficie, è in malafede o inconsapevole.
Le scelte alternative sono diverse. La prima è che si poteva rinunciare al parcheggio piuttosto che rovinare il luogo, sistemandolo solo in superficie con qualche arredo, nuova pavimentazione e restauro solo del costruito storico esistente. La seconda è che il parcheggio sotterraneo si poteva realizzare cedendo in concessione il solo sottosuolo, come avviene sull’alto Garda dove sono stati realizzati diversi parcheggi, senza spese per le Amministrazioni.
E’ dunque inspiegabile quanto imposto dall’Amministrazione roveretana, inconsapevole del male che produce o forse consapevole e succube di non si sa quali interessi.
E intanto continuiamo a guardare la piacevole e curata Trento e sognare una bella Rovereto.
VIENE PRESENTATA COME UNA COSA BUONA, UN SUCCESSO POLITICO……. MA E’ UN’IMMAGINE FALSA E FUORVIANTE. LA REALTA’ E’ ALTRA EDIFICAZIONE IN PIENO CENTRO, DOVE LA GENTE NON LA VOLEVA.
10.000 METRI CUBI DI CEMENTO SULLA STAZIONE AUTOCORRIERE DI CORSO ROSMINI.
UN ALTRO SFREGIO A ROVERETO.