Al Presidente del
Consiglio Comunale di
Rovereto
Interrogazione con richiesta di risposta scritta
Lo scorso mercoledì 31 ottobre ad ore 18.00 presso la Sala Verde del Servizio Attività Sociali in via Pasqui 10, si è riunita la Commissione Consiliare permanente per le politiche sociali. In quella sede è avvenuto l’incontro tra la Commissione, i Rappresentanti delle organizzazioni Sindacali e i Comitati di gestione sul Regolamento per la gestione dei servizi socio-educativi per la prima infanzia. Il regolamento all’ordine del giorno viene presentato dall’Amministrazione in un ottica di risparmio sulla spesa pubblica investita nella gestione degli asili nido cittadini.
Con estrema frequenza, già negli anni scorsi ma anche con l’inizio di questa stagione fredda, nelle strutture comunali di vario tipo si riscontra la sensazione di una temperatura esageratamente elevata. Per non basarmi su dati di sensazione, procuratomi un termometro digitale, durante la riunione misuravo la temperatura appoggiando lo strumento sul tavolo dei commissari. A circa 1,5 metri di distanza dall’apparecchio era presente una finestra aperta nelle parti laterali ed in alto con il sistema a ribalta. L’apertura della finestra, ad intuizione degli intervenuti, era stata effettuata per abbassare la temperatura nella sala ed infatti, i presenti seduti vicino ad essa, avvertivano delle lievi folate fresche. Nonostante ciò la temperatura misurata con uno strumento non professionale, ma sufficientemente preciso e garantito per lo scarto di un grado centigrado in aumento o diminuzione misurava 25,5 gradi.
La temperatura ammessa per legge in quel locale è di 20 gradi centigradi. Ne risulta uno spreco energetico, oltre limite legittimo, di 5,5 gradi centigradi nonostante la finestra aperta.
Per avere un’idea dello spreco energetico avvenuto è necessario dotarsi di un minimo di cognizioni fisiche. Prima di tutto è necessario sapere che l’aumento dei consumi energetici non è proporzionale ma è esponenziale nel rapporto con l’aumento di temperatura in un ambiente riscaldato. Ciò significa ad esempio che se, per portare un ambiente alla temperatura di 20 gradi necessito di 20 metri cubi di metano, ciò non significa che per aumentare di 1 ulteriore grado la temperatura basterà 1 altro metro cubo di combustibile. Ne servirà molto di più e l’aumento sarà sempre più importante più si tenderà a una temperatura elevata.
Dati medi statistici indicano che la necessità di energia per aumentare di un grado la temperatura di un ambiente varia tra il 7 e il 10% in più di quella utilizzata per raggiungere i 20 gradi.
Utilizzando le medie dei dati ottenuti si può facilmente calcolare che lo spreco di energia riscontrato in quella sala comunale è pari al 56,75%. Ciò significa per esempio che se, per riscaldare quello stabile fino ai 20 gradi di legge servono 100 metri cubi di metano in realtà ne vengono utilizzati 156,75. Intuitivo inoltre rilevare come tale spreco si ripercuota tal quale anche in senso ambientale con l’aumento esponenziale dell’impatto sulla qualità dell’aria. Tema che affronteremo con un intervento dedicato riservandoci per il momento la sola valutazione economica.
La preoccupazione maggiore deriva dal fatto che temperature esageratamente elevate si avvertono spesso in varie strutture comunali come anche in aula consiliare.
E’ facile immaginare come tali sprechi, se sommati fra di loro, possono facilmente raggiungere le decine se non le centinaia di migliaia di euro di valore.
Il mio ragionamento in sede di discussione del regolamento degli asili nido è partito proprio da questo concetto che porta ai seguenti interrogativi rivolti all’Amministrazione.
- Come può l’Amministrazione chiedere risparmi nei servizi all’utenza degli asili se prima non risolve tali sprechi evidenti nelle sue strutture?
- Chi è il responsabile per tali sprechi e come si intende sanzionarlo?
- Perché l’Amministrazione non interviene per reprimere tali sprechi?
- Quali sono le previsioni di aumento dei costi per il riscaldamento degli edifici pubblici rispetto allo scorso anno e a quanto ammontavano e ammontano?
Si richiede risposta non cartacea ma in via informatica.
Rovereto, 3 novembre 2007 Ruggero Pozzer