Gent.ma Signora
Presidente del Consiglio Comunale
Egregio Signor Sindaco
Comune di Rovereto
Interrogazione a risposta scritta
Da sempre il gruppo dei Verdi si espone con determinazione nella difesa dell’ambiente urbano di Rovereto.
Da Viale Trento alla Consolata, da Via Unione al vigneto Fedrigotti, dalla stazione ex autocorriere di Corso Rosmini sino al Follone e in tante iniziative minori ci siamo sempre esposti, con scelte di tutela e per evitare nuova edificazione.
Purtroppo, spesso inascoltati, dobbiamo ora fare i conti con una Città assediata dal cemento e priva di tanti spazi che in alternativa avrebbero fornito luoghi di pubblica e utile socialità.
Negli anni si è osservato un ripetuto aumento di cubature speculative, non necessarie al fisiologico aumento della popolazione o a necessità delle famiglie, utili solamente agli interessi di imprenditori privati.
Riteniamo che tale comportamento sia contrario al benessere dei cittadini che devono essere garantiti di un ambiente urbano gradevole, intercalato da luoghi pubblici e parchi.
Così ci troviamo a dover affrontare successivamente scelte operate negli anni trascorsi, che ricompaiono puntuali oggi, a ricordare che purtroppo su Rovereto vi sono vincoli edificatori in attesa, per migliaia di metri cubi.
Uno di questi comparti edificatori, che riappare dopo un sonno di quasi quindici anni, è la ex Master Tools (o ex Cofler). Su tale comparto sono in fase di realizzazione circa 30.000 metri cubi di edificato per un centinaio di nuovi appartamenti.
Giornalisticamente si rileva come anche l’assessorato roveretano all’urbanistica abbia giudicato il futuro edificatorio di tale area come uno scempio, confermando di avere le mani legate circa una diversa destinazione dell’area. Pure il Presidente della Circoscrizione interessata esprime tutta la sua preoccupazione, denunciando le carenze di controllo espresse nel passato da precedenti consigli circoscrizionali.
Dunque, ancora una volta, Rovereto rimane vittima di operazioni scellerate, ereditate da precedenti amministratori.
E’ comunque incomprensibile come, a fronte dell’evidente attuale crisi immobiliare, vi sia chi vuole comunque realizzare un simile quartiere dormitorio. Probabilmente i bassi costi di costruzione equilibrano il bilancio di imprenditori che ritengono comunque conveniente edificare. Magari per poi attendere con calma la comparsa di canali di vendita, anche sostenuti dall’ente pubblico o da Itea che oramai non costruisce autonomamente, ma con soldi pubblici acquista sul libero mercato.
Da sottolineare però, come ho sempre sostenuto, che tali responsabilità non vanno imputate agli imprenditori, che svolgono il loro lavoro solo in base alle decisioni dell’ente pubblico. Se un ente pubblico è sano, e stende piani regolatori conformi agli interessi dei cittadini, tali problemi non sussistono e gli imprenditori si adeguano a realizzare un’urbanistica conforme a criteri condivisi, socialmente accettabili e rispettosi dell’interesse comune.
E’ palese che tale condizione di pubblico interesse, quando si è approvato questo piano edificatorio da 30.000 metri cubi sull’area tra Via Ronchi e Via Maioliche, non era nelle intenzioni di chi prendeva le pubbliche decisioni.
Pe fortuna le cose sono cambiate e la nuova amministrazione ha decisamente cambiato rotta e si mostra indisponibile al prosieguo di un’ulteriore azione di degrado urbanistico su Rovereto.
Credo però che non sia sufficiente cambiare rotta ma che un civile senso di responsabilità non può unicamente “piangere sul latte versato”, ma deve mettere in evidenza le puntuali responsabilità, che ancora oggi subiamo e che hanno ridotto Rovereto a schiava di interessi edificatori unicamente privati.
Non possiamo fermarci al consueto piagnisteo, rilevando come siamo succubi di scelte scellerate del passato, ma con doverosa responsabilità nei confronti dei cittadini roveretani, dobbiamo spiegare tali percorsi, riconducendo le responsabilità con chiarezza, trasparenza e determinazione, valutando anche se, chi ha messo in ginocchio la fruizione urbanistica della nostra bella Città, non sia suscettibile di possibili ricorsi erariali o comunque di pubblico rincrescimento.
In tal senso, e come ineludibile dovere verso i cittadini, sono a interrogare e chiedere che venga effettuata una ricerca che porti alla redazione di un documento che illustri il chiaro percorso storico della pianificazione urbanistica sull’area “ex Master Tools”. Tale documento, reso pubblico e fornito in risposta a tale interrogazione, dovrà illustrare i nomi e i cognomi, e se palese l’appartenenza politica, di chi successivamente ha deciso tale scelta che oggi, nostro malgrado, incombe negativamente sulla Circoscrizione di Rovereto Sud.
Rovereto, 25 agosto 2016 Ruggero Pozzer