Abbattere è restituire il territorio alla gente

E’ sempre interessante valutare il confronto di idee che le varie parti riservano allo sviluppo del territorio.

Il Consiglio provinciale si appresta a discutere (durante l’estate) la nuova legge urbanistica che dovrà definire come vogliamo procedere nella realizzazione di nuove aree edificate.

Gli interventi sul tema sono ricorrenti e qualificati. In questi giorni interviene pubblicamente anche il Professor  Beppo Toffolon, docente di Tecnica urbanistica dell’università di Trento e presidente di Italia Nostra.

Toffolon interviene con apprezzamenti sul lavoro che si sta avviando in Provincia e che sembra svilupparsi verso il fermo di nuove aree edificabili in favore delle riqualificazioni.

Il professore ve però oltre e definisce come necessario ragionare in termini di riorganizzazione dell’esistente e quindi anche abbattendo intere zone per riqualificarle.

E’ un segnale molto interessante di come si sta sviluppando la teoria urbanistica.

A Rovereto è chiaro come il percorso urbanistico è in contrapposizione a queste indicazioni del luminare.

A Rovereto dove si dovevano offrire spazi urbani dedicati ai cittadini, l’amministrazione sta invece procedendo con la speculazione edilizia più bieca ed interessata a logiche private.

Il cuore roveretano edificato brutalmente da” nuovi mostri di cemento” risulta però attingere ad una speranza, nella visione che promuove l’abbattimento di quanto illogicamente e realizzato.

Anche il Corso Rosmini, con la sua ex Piazza autocorriere ormai devastata, risulta così forse recuperabile per la popolazione.

Fin da ora sarà importante valutare l’opportunità di abbattere il blocco di cemento e ferro che sotto gli occhi di tutti appare inaccettabile in ogni senso.

Abbattere il palazzone e ripristinare una bella Piazza centrale alla Città potrà essere così l’obiettivo di un prossimo futuro dimenticando chi ha amministrato queste speculazioni non certo per un pubblico interesse.

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