A Rovereto, uno dei pochi spazi urbani rimasti liberi, come si legge sui quotidiani, sta per essere edificato.
Renderà ancora più brutta la nostra amata Città e nonostante ciò l’operazione è enfatizzata positivamente dalla sua sgangherata Amministrazione………
Il lamento di Rovereto nei confronti di Trento, giudicata più bella e vissuta con gioia dai suoi cittadini, risuona puntuale nelle discussioni lagarine.
Sappiamo in realtà che Trento non è più bella di Rovereto; è solo amministrata con più delicatezza, con più affermazione dei bisogni di chi la abita, con più riguardo per la realizzazione di strutture che la valorizzano.
Un’evidente differenza si può notare in questi giorni di cronaca. L’amministrazione di Rovereto si dichiara fiera di definire il futuro dell’ex stazione autocorriere di Rovereto. Così, è vero, non poteva rimanere. E’ vero anche che l’area si presta a parcheggio sotterraneo a servizio delle attività commerciali e di attrazione, pur non dimenticando che nuovi parcheggi attraggono nuovo traffico. Nel confronto con Trento, questo luogo roveretano, così centrale urbanisticamente, risulta subito analogo a Piazza Fiera, il fulcro della vita nel capoluogo.
Sulla sua superficie, interamente libera, Trento organizza la centralità delle sua relazioni di tutti giorni ma anche i momenti particolari come il mercatino di Natale o le tante varie manifestazioni.
A Rovereto la analoga opportunità, offerta dalla Piazza sul Corso Rosmini, viene invece svilita progettando sulla stessa una nuova edificazione, prevista nella misura imponente di 10000 metri cubi.
Chi sperava, come noi Ecologisti e Verdi, di poter avere uno spazio per la gente, rimarrà purtroppo vittima del protagonismo cementificatorio, che ancora una volta comanda questa Città.
Quella superficie poteva resuscitare un centro cittadino ormai defunto e poco attrattivo per chiunque. Quello spazio, come la Piazza Fiera a Trento, poteva diventare il luogo di incontro, di riferimento per manifestazioni, concerti, attrazioni culturali, commerciali, ludiche, sportive.
Invece, per interesse di bottega, lo si vende al privato costruttore che offrirà di più.
Già in epoca Valduga si era rischiata l’invasione del cemento. Per evitarla un gruppo di cittadini aveva indetto un referendum comunale per obbligare l’amministrazione a confrontarsi sul futuro dell’area. L’esito referendario, pur chiaro nel suo esito con il 93,97% dei votanti favorevoli, non raggiungeva il quorum e la volontà della gente veniva e viene ora svilita e inascoltata.
Chi afferma sia necessario il sacrificio cementificatorio, in quanto l’Amministrazione non può affrontare la spesa del parcheggio sotterraneo senza il ristoro derivato dalla vendita di superficie, è in malafede o inconsapevole.
Le scelte alternative sono diverse. La prima è che si poteva rinunciare al parcheggio piuttosto che rovinare il luogo, sistemandolo solo in superficie con qualche arredo, nuova pavimentazione e restauro solo del costruito storico esistente. La seconda è che il parcheggio sotterraneo si poteva realizzare cedendo in concessione il solo sottosuolo, come avviene sull’alto Garda dove sono stati realizzati diversi parcheggi, senza spese per le Amministrazioni.
E’ dunque inspiegabile quanto imposto dall’Amministrazione roveretana, inconsapevole del male che produce o forse consapevole e succube di non si sa quali interessi.
E intanto continuiamo a guardare la piacevole e curata Trento e sognare una bella Rovereto.
VIENE PRESENTATA COME UNA COSA BUONA, UN SUCCESSO POLITICO……. MA E’ UN’IMMAGINE FALSA E FUORVIANTE. LA REALTA’ E’ ALTRA EDIFICAZIONE IN PIENO CENTRO, DOVE LA GENTE NON LA VOLEVA.
10.000 METRI CUBI DI CEMENTO SULLA STAZIONE AUTOCORRIERE DI CORSO ROSMINI.
UN ALTRO SFREGIO A ROVERETO.
Per rallentare il traffico, Trento usa aiuole traboccanti di verde che tortuosano il percorso, ma lo rendono piacevole. Rovereto usa le orrende cunette frontali.
Trento, in linea con scelte portate avanti da città come Vienna o New York, in gara con altre per contribuire ad attenuare i cambiamenti climatici, mette a dimora alberi d’alto-medio fusto lungo tutte le vie cittadine e periferiche dove il farlo è possibile. Rovereto, adducendo i più svariati motivi, li taglia.
La scelta dei 10.000mc è normalità per una amministrazione tanto sgangherata…
Senza ombra di dubbio un’altro scempio per Rovereto (Città cara …….. fa e faceva una canzonetta insegnatami alle elementari),ormai più morta che viva.Uno scempio come la pista ciclabile (spesa inutile in tutti i suoi addobbi) per lo più pericolosa sia per i ciclisti che per gli automobilisti.
Se si spendessoro realmente i soldi nei lavori più necessari per tutto il Comune di Rovereto forse ne avanzerebbero anche per altri meno necessari.
finalmente una voce fuori dal coro.
perfettamente d’accordo. Lo spazio libero è vita per la città, diversamente sono capaci tutti di costruire per incassare. E’ molto più impegnativo fare scelte consapevoli e soprattutto ricordiamoci che la città è di tutti i cittadini che la amano e non solo privilegio di chi governa senza rispetto per la comunità e con menti ottuse.
Proprio ieri sera, dopo lo spettacolo (bellissimo) con i cigni al Teatro Sociale di Trento incamminandomi e andando verso via Rosmini passando da P.zza Duomo, ho notato ancora a tarda ora molta gente in giro, con caffè e pizzerie aperte e molta luminosità. il mio pensiero è subito volato a Rovereto dove, già dalle 20.30 c’è il deserto o quasi, con locali ormai chiusi e uno squallore indescrivibile. Anch’io pensavo che con un progetto intelligente si poteva far rinascere l’ex stazione creando uno spazio vitale, adatto a manifestazioni per vivacizzare la città. Purtroppo mi sto sbagliando…….per ora, e probabilmente anche in futuro, solo dormitorio e …..ciclabili!
Sono assolutamente d’accordo con te
Riempire gli spazi liberi di un centro abitato con nuove cementificazioni è da criminali