Il mio intervento sull’educazione motoria scolastica e la cortese conseguente risposta del Presidente C.O.N.I. Torgler, credo siano utili a rendere chiarezza al tema proposto.
Il Coni fa educazione recita la replica del Presidente.
Mai detto il contrario ribatto ; è vero; il CONI fa anche educazione, assieme a biblioteche, cinema, teatri, musei, biotopi, enti culturali, enti sociali ecc. ecc., senza dimenticare il ruolo primario della famiglia.
E’ però scontato e condiviso come lo Stato italiano organizza lo sviluppo educativo sostenendo, prioritariamente a ogni altra cosa, anche al welfare, il sistema chiamato scuola.
Il dibattito dunque si può semplificare in questo modo. Vogliamo che la scuola continui a svolgere il suo ruolo o preferiamo che l’educazione pubblica sia delegata ad altri.
Torgler cita lo statuto del CONI al comma 3 dell’articolo 2 che determina i principi per promuovere la massima diffusione della pratica sportiva in ogni fascia di età. E’ vero, reale ed encomiabile; non senza dimenticare che al citato comma 3 si premettono due commi con finalità prettamente sportive ed agonistiche.
Il centro del ragionamento rimane questo. Può la scuola essere il luogo dell’agonismo e della ricerca di affermazione sull’altro o deve essere il luogo dello sviluppo con pari dignità ed opportunità del primo e dell’ultimo?
Se accettiamo la prima ipotesi allora la scuola può forse essere sostituita dagli esperti nei vari settori. Al posto del docente di italiano inseriamo l’esperto di letteratura, a quello di matematica un contabile, a quello di inglese un interprete e a quello di educazione motoria un allenatore sportivo e via dicendo. Se crediamo che la componente pedagogica, primaria per il docente anche rispetto alle competenze, sia inutile, via libera agli esperti in ogni settore. Se crediamo che la conoscenza pura non necessiti delle modalità per essere socialmente utilizzata o che il fine sia quello dell’opportunità solo per chi ha i requisiti per permetterselo, via libera agli esterni.
Gli esperti esterni sono sempre ben accolti nella scuola quando hanno qualche cosa da dare che la scuola non può offrire.
Delegare l’educazione motoria agli allenatori sportivi non è necessario perché la scuola conta già del migliore esperto del settore, l’insegnante di educazione fisica. Insegnante facente parte del sistema scuola, oggetto di continuo aggiornamento, autovalutazione e rivisitazione delle metodiche per mantenere gli standard educativi al massimo delle potenzialità ed in linea con i tempi. Insegnante che da solo può gestire la classe tecnicamente e pedagogicamente con lo scopo unico di dare a ciascuno, primo e ultimo, pari opportunità di sviluppo sia per una corretta crescita, sia per il mantenimento di valide condizioni di salute. Ciò anche evitando il doppio costo economico sociale necessario per sovvenzionare i progetti PAT-CONI o anche il più imperfetto SCUOLA-SPORT .
Apprezzo come Torgler si schieri a favore dell’inserimento dell’insegnante di educazione motoria nelle quattro classi elementari che attualmente non lo possiedono. E’ necessaria la volontà comune evitando la scusa ricorrente: “siccome non fanno educazione motoria perché non c’è l’insegnante, con questi progetti costosi almeno fanno un po’ di sport.”
Non è accettabile questo principio del piuttosto che niente. Una scuola di qualità che ha a cuore il risultato del suo agire deve schierarsi per il meglio. La scuola trentina deve produrre la qualità necessaria anche all’educazione motoria dei suoi figli, dotando ogni classe del suo insegnante dedicato, magari aumentando anche il pochissimo tempo riservato.
Il CONI deve invece coltivare il suo obiettivo; sviluppare la componente sociale agonistica facendoci gioire per qualche podio, magari mondiale. Obiettivo molto più facilmente raggiungibile se l’educazione motoria scolastica riceve finalmente la dovuta considerazione.
Ruggero Pozzer
Insegnante e consigliere di ATIEF – Associazione Trentina Insegnanti di Educazione Fisica
Vice Presidente Verdi del Trentino
io faccio 2 ore a stmtieana, ma la mia scuola, per chi vuole, fa tanti corsi extra di ginnastica, pallavolo, basket, calcio, tennis, golf, nuoto, arrampicata, atletica, e altri, e penso che in questo modo si vada meglio perche8 le persone che non vogliono fare ginnastica non sono costrette a farla, quelle che invece ne vogliono fare hanno anche un repertorio tra cui scegliere molto maggiore!