Bambini ed educazione motoria

Bambini ed educazione motoria

 

Con Delibera provinciale n. 2684 del 14/12/2011 è partito anche quest’anno il progetto PAT-CONI, accordo tra la Provincia e l’ente sportivo per dedicare 18 ore annuali di educazione motoria, svolte da insegnanti extrascolastici, ad alcune classi di scuola elementare.

 

Nell’impressione superficiale tale progetto può sembrare buona cosa, anche perché svolto  in un ambito nel quale spesso l’educazione motoria è trascurata.

 

In  realtà i bambini potrebbero fare tranquillamente a meno di questo minimo intervento.

In questo momento della loro crescita non si può pensare di supportarli efficacemente con pochi momenti di incontro, svolti da sconosciuti che intervengono nelle palestre scolastiche.

 

Nella più delicata delle fasi evolutive per i bambini è assolutamente necessario dotare gli organici scolastici di insegnanti che intervengano puntualmente per l’intera durata dell’anno scolastico con almeno le due ore settimanali, previste nei curricoli, non come momento estemporaneo, ma come base dei percorsi di apprendimento.

 

Per far ciò l’Amministrazione dovrebbe stabilizzare ed estendere a tutte le cinque classi elementari il progetto attualmente svolto solo nelle Vᵉ , ed inserire pertanto in organico l’insegnante di educazione motoria.

 

E’ svilente che la qualità della nostra Provincia si limiti a pagare alcune ore a giovani insegnanti precari. Questi insegnanti, spesso bravissimi e qualificati professionisti, possono entrare a scuola solo come ospiti saltuari e non, come a loro competerebbe, da insegnanti responsabili del processo educativo.

 

Non si può ammettere che un servizio così delicato per la crescita sia offerto ai bambini come precario, ridotto e saltuario. E anche poco civile ridurre i giovani laureati del settore, seri professionisti, ad accontentarsi di vivere lavorando qualche ora, sballottati di qua e di là nelle varie scuole.

 

A ciò si aggiunge l’assurdo rilievo economico.  E’ assolutamente falso che un’operazione di questo tipo porti alcun risparmio. Gli esperti mandati nelle scuole devono obbligatoriamente operare in affiancamento all’insegnante di classe. In pratica in ogni singola ora di lezione si pagano due insegnanti anziché uno solo. Doppio costo dunque per un’operazione poco adeguata ai fini educativi.

 

Con i bambini è necessario un percorso costante nel quale lo stesso insegnante sia presente e approfondisca progressivamente la conoscenza di ogni singolo. Solo così potrà offrire utili modalità educative personali, pur se svolte nell’insieme del gruppo classe.

 

Il CONI poi, insigne ente la cui finalità è mandare atleti vincenti alle Olimpiadi, cosa centra con l’educazione motoria dei bambini?

Se la volontà è quella di “controllare” direttamente il suo incubatoio stia tranquillo. Gli insegnanti di educazione fisica operano già a favore dello sport. Lo fanno offrendo una preparazione generale, non specifica e troppo tecnica. Operano con le modalità del gioco sportivo inteso in senso ludico educativo che produrrà comunque le basi necessarie per la specializzazione che ogni bimbo, se vorrà, poi sceglierà autonomamente.

 

Se comunque desidera pubblicizzare le sue attività stia ancora tranquillo perché mai ho sentito un collega o un dirigente impedire a una società sportiva di presentare la sua attività alle classi.

 

Distinguere lo sport dall’educazione motoria è principio utile per crescere una società attenta a migliorare, deboli compresi, nel suo insieme e non solo all’evoluzione dei migliori.

 

Ruggero Pozzer 

Insegnante e consigliere di ATIEF – Associazione Trentina Insegnanti di Educazione Fisica

Vice Presidente Verdi del Trentino

 

 

 

 

 

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