Il futuro della scuola trentina in C Comunale a Rovereto

 

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Nella serata del 15 dicembre scorso, il Consiglio Comunale di Rovereto, ha ospitato l’Assessore provinciale all’Istruzione, alla quale ha formulato le preoccupazioni rispetto al nuovo assetto della scuola trentina, proposto dalla Giunta provinciale.

Successivamente, si è discusso l’argomento attraverso una mozione sul tema. La mozione, presentata da Alleanza Nazionale, chiedeva la sospensione della delibera provinciale e il suo ricollocamento su di un tavolo di confronto più ampio. La mozione veniva però bocciata.

 

Alcuni aspetti della serata

 

Trasformazione Istituti Professionali

La Dottoressa Dalmaso, nelle sue risposte, si è dichiarata favorevole ad un ulteriore coinvolgimento di docenti nella stesura definitiva degli assetti. Ha però inteso mantenere la linea di soppressione degli Istituti Professionali e della loro trasformazione in Tecnici. Non sono convinto della bontà di tale azione in funzione di quella che sembra diventerà una omologazione tra indirizzi scolastici.

Non convincente sembra anche la soppressione dell’indirizzo “Tecnico dei servizi sociali ” unico in tutto il Trentino, e che sembra dare risposte soddisfacenti nella realtà socio-economica locale.

Preoccupazione rimane anche in relazione alla dispersione scolastica che potrebbe evidenziarsi a seguito della soppressione degli Istituti professionali. E’ infatti noto, come a Rovereto, tale opzione appaia fondamentale nell’offerta formativa generale.

 

Istituti Tecnici con meno tecnica

Per quanto riguarda gli Istituti tecnici, preoccupa la riduzione delle materie tecniche e scientifiche  a favore, ad esempio, dell’italiano. La Assessora ha voluto evidenziare che è necessario anche per un tecnico sapersi esprimere correttamente. Rimane però il fatto che il raggiungimento delle competenze previste a livello nazionale, ad esempio per il  futuro “tecnico delle Costruzioni, Ambiente e Territorio”, debba essere prioritariamente quello tecnico. Se la scuola non può dare tutto deve però dare prioritariamente l’indispensabile.

 

Non c’è educazione senza educazione fisica

Non convince poi la tesi espressa dalla Assessora rispetto alla riduzione o non aumento dell’offerta per l’educazione motoria.

La Dott.ssa Dalmaso afferma che si stanno promuovendo con risorse aggiuntive tutta una serie di iniziative al di la delle ore curricolari. Dichiara che nel quinto anno superiore l’educazione fisica non si fa perché gli alunni pensano alla maturità e si giustificano o si esonerano. Infine dice che i ragazzi grandi possono autogestirsi la pratica sportiva. Sono tesi già sentite che svalorizzano la materia come fondamentalmente indispensabile allo sviluppo educativo proprio per la sua obbligatorietà all’interno del percorso formativo. Non si può delegare la corretta crescita dell’individuo ad esperienze extracurricolari. Infatti la mancanza di obbligatorietà si risolve solo con il coinvolgimento di alunni inclini alla materia e che spesso già la praticano autonomamente. Tale atteggiamento trascura invece i più deboli e meno portati, ossia coloro che hanno assoluto bisogno dell’intervento motorio ma non lo cercano. Il Consiglio d’Europa e l’Organizzazione Mondiale della Sanità richiedono un aumento delle ore di educazione motoria scolastica che rimane invece ai livelli europei più bassi.

A seguire è possibile ascoltare le seguenti registrazioni:

1)    Le domande che ho formulato all’Assessora provinciale all’Istruzione.

2)    La risposta della Assessora alle mie domande.

3)    L’intervento in merito alla Mozione di sospensione della delibera provinciale e la riapertura del confronto.

4)    La mia dichiarazione di voto sulla mozione.

Al seguente indirizzo è possibile scaricare la registrazione dell’intero Consiglio Comunale: http://www.comune.rovereto.tn.it/area_istituzionale_audio_sedute.jsp?ID_LINK=990&id_context=7674&page=79&area=96&id_context=7674

1 DOMANDE A ASS. DALMASO

2 RISPOSTA ASSESSORE

3 INTERVENTO MOZIONE

4 DICHIARAZIONE DI VOTO

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4 pensieri su “Il futuro della scuola trentina in C Comunale a Rovereto

  1. Ero presente alla serata e sono grato a chi, come Ruggero, ha incalzato la Dalmaso sui temi più spinosi. Salviamo l’IPC, è una scuola grande, seria, con una lunga storia. Le motivazioni per la chiusura avanzate da assessore e presidente della provincia sono false, pretestuose e da noi più volte confutate, personalmente e sui giornali.
    Grazie e avanti, il don Milani non deve chiudere.

  2. Ciao Ruggero.
    Concordo su tutto e aggiungo che il nuovo assetto degli istituti a rovereto penalizza enormemente lo storico Fontana: viene data all’ipc la stessa, identica formazione: in una linea di 500 metri due istituti rilasceranno diploma di perito (?quale non si sa) con la sola differenza che il nostro (Fontana) avrà una curvatura economica e l’ipc una curvatura sociale(??????). A noi vengono tolte delle specificità che il mondo del lavoro e il territorio ci chiedono (vedi perito aziendale e corrispondente in lingue estere, perito commerciale e informatico, quindi rimaniamo con il solo perito commerciale o ragioniere come si vuole. Rimangono i geometri, naturalmente. L’ipc invece, oltre il biennio unico (come noi) avrà il percorso in finanza commercio e marketing (come noi) e il percorso turistico (che noi abbiamo richiesto come formazione tecnica ma che non ha avuto nemmeno risposta nel senso letterale della parola). Verrà a mancare tutta una formazione particolare che è quella data dall’ipc, un istituto che nel corso degli anni si è specializzato nella preparazione di studenti che in difficoltà o in non volontà di seguire studi tecnici preferiscono indirizzi più pratici e concreti. E che il mondo del lavoro richiede per la loro tipicità. Non solo, c’è tutto un settore di studenti in situazione di handicap che nell’ipc trovava la scuola giusta. Che razionalizzazione è questa? Non parliamo poi delle discipline: come sono state distribuite negli anni è a volte demenziale, senza nessuna conoscenza dei contenuti. Buon fine.

  3. Causa la mia formazione di fisico teorico, mi ha colpito e preoccupato la riduzione di materie scientifiche negli Istituti tecnici. Lasciami dire che il futuro di un Paese è anche determinato da quanto si intende investire in innovazione e tecnologia….ma è ormai chiaro che l’Italia rema in direzione contraria!!!
    La Scuola Trentina ( si noti il maiuscolo), dici bene Ruggero, ci è invidiata da tutta la nazione …ma per quanto ancora???
    Bene la tua dichiarazione di voto naturalemente
    ciao Ilaria

  4. concordo in tutto.
    non ho ascoltato le registrazioni ma mi riprometto di farlo al più presto.
    grazie per il tuo impegno e…tanti, tantissimi auguri!
    ciao, Anto

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