Tagli piante monumentali della Città di Rovereto

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Questa l’interrogazione presentata il 9 ottobre scorso a seguito degli improvvisi abbattimenti di piante monumentali nei giardini di piazzale Orsi

 

Al Presidente del

Consiglio Comunale

di Rovereto

 

Interrogazione a risposta scritta

Fermiamo la distruzione del patrimonio arboreo della Città

 

Nei giorni scorsi altre quattro piante di alto fusto sono state tagliate. Si tratta principalmente di un Cedro (credo della specie Deodara) che da decenni ornava ed ombreggiava il giardino pubblico di Piazzale Orsi di fronte alla stazione dei treni. Assieme a questa bellissima pianta di 20 metri, i lavori di rifacimento del parco pubblico hanno richiesto il taglio di un Platano maestoso che fregiava da tempi remoti l’ingresso di Rovereto. Altre due piante che abbellivano il retro del bar sulla rotonda stradale hanno subito la stessa sorte.

Ancora una volta le operazioni di taglio inaspettate ed improvvise hanno portato allo sconforto ed alla rabbia numerosi cittadini impotenti davanti alla procedura scelta dall’Amministrazione.

Ancora una volta sono indecifrabili le motivazioni che spingono l’Amministrazione cittadina ad operare con facilità l’eliminazione di piante di alto fusto che hanno accompagnato per tempi immemori l’estetica di Rovereto.

Non credo possano essere invocate motivazioni ricondotte alla mancanza di salubrità delle piante perché queste si presentavano in ottime condizioni come testimoniano anche i resti dei ceppi.

Ancora più incredibile il fatto che queste piante sono state tagliate in un parco, dove oltre a non dar fastidio a nessuno, arricchivano notevolmente questa macchia di natura in un luogo fortemente trafficato della Città.

Questi tagli sono successivi a numerosi altri condotti dall’Amministrazione cittadina e da privati a Rovereto negli ultimi mesi. Solo una settimana fa veniva falciato un altro maestoso Cedro in viale Verona e pochi mesi fa i taglialegna abbruttivano con numerose soppressioni la Via Cavour e la Via Benacense

Si interroga quindi il Sindaco e la Giunta per conoscere le motivazioni di tanto dispregio nei confronti dell’alberatura roveretana e se intende proseguire ulteriormente con questa irragionevole procedura di eliminazione di piante dall’enorme valore estetico, ambientale e storico.

Si chiede risposta scritta solo in via informatica per limitare l’uso di carta ed il conseguente ulteriore taglio di piante.

Rovereto, 9 ottobre 2009                                              Ruggero Pozzer

 

 

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 2009.11

 

 

 

 

Ulteriori considerazioni

Questa risposta dell’Amministrazione non può soddisfare.

IASMA (Ist. Agrario San Michele all’Adige)  viene sempre interpellato e dà sempre pareri che dimostrano problematiche fitosanitarie.

D’altra parte è noto che le piante, come gli esseri umani, si ammalano.

I platani di Piazzale Orsi risultano, anzi risultavano, avere ridotti accrescimenti e qualche disseccamento e riscoppi del fusto. Sono normalissime condizioni che si evolvono con la scarsità di manutenzione, nutrizione ed idratazione.

Il cedro presentava solo disseccamento del cimale che è purtroppo una delle conseguenze dell’acidità meteorica alla quale le conifere sono molto più sensibili rispetto alla latifoglie. Secondo la consulenza di IASMA, la pianta sarebbe morta in poco tempo ma due anni dopo, la scorsa estate ha fatto la sua bellissima figura e si è mostrata in tutto il suo splendore. La generica sensibilità delle conifere alle piogge acide non può comunque risolversi con l’abbattimento sistematico, almeno sino a quando non si rivelino problemi evidenti riguardanti la sicurezza. Che in questo caso non c’erano.

Le piante come gli esseri umani si possono curare. Tutte le piante come tutti gli esseri umani possono ricevere assistenza sanitaria e nella maggior parte delle situazioni tale assistenza ha riscontro positivo.

Se così non fosse dovremmo sostituire i nostri vigneti e frutteti annualmente. Perché tutte e ripeto tutte le piante di melo e le viti si ammalerebbero immediatamente se non ricevessero cure periodiche.

Credo che l’approccio dell’Amministrazione con IASMA sia da migliorare. Non si deve chiedere solo lo stato fitosanitario ma è necessario chiedere le modalità per la preservazione e la cura. Ed attuarle.

La commissione edilizia, citata per via dell’assenso all’operazione, non può essere capro espiatorio. E’ una commissione tecnica che risponde solo in conformità alle norme ed agli strumenti urbanistici. Norme e strumenti che sono scelte politiche come è politica la scelta di abbattimento del patrimonio arboreo.

Le piante tagliate in Piazzale Orsi avevano assunto una valenza storica. Credo avessero superato entrambe le guerre ed hanno accompagnato Rovereto nella sua rinascita economica. Adesso in pieno benessere ce ne sbarazziamo con facilità.

Non può e non deve essere così. Mi risulta una facilità estrema nelle decisioni di procedere con i tagli e mi risulta una presentazione delle intenzioni su Piazzale Orsi esibita alla Circoscrizione in maniera spiccia e forse carente di tutti i risvolti.

Il patrimonio storico che a Rovereto non risulta essere censito e questa è forse una condizione che promuove con facilità tali drastici abbattimenti di monumenti arborei. Anche con la conoscenza viene ad instaurarsi un miglior rispetto per ciò che si possiede.

Sarà dunque necessario:

1)    Stilare un nuovo mandato a IASMA nel quale oltre allo stato sanitario vengano puntualmente richieste le modalità di cura e manutenzione da attuarsi affinché il patrimonio arboreo cittadino venga mantenuto nella sua interezza.

2)    Valorizzare il patrimonio arboreo cittadino, iniziando dal suo censimento e valutazione individualizzata, descrittiva e fotografica, da pubblicarsi successivamente sul sito istituzionale a conoscenza e stima da parte della popolazione.

Ma soprattutto ribadire la logica del rispetto e dell’amore per la natura.

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