Ieri pomeriggio ho ricevuto la seguente lettera da una Signora che non ha apprezzato il mio intervento sul posizionamento dei mercatini natalizi.
La trasmetto tal quale, salvo l’anonimato, con la risposta che le ho inviato.
Lettera
Oggi ho visitato i mercatini da lei contestati,contrariamente a quello che lei dice ho goduto anche del posto in cui sono stati posizionati,finalmente anche il c.so Rosmini è coinvolto come un tempo alla passeggiata,non ho notato invece la difficoltà dei mezzi che devono semplicemente girare intorno alla fontana per immettersi in v.le dei Colli ….sai che difficoltà!!!
Abituarsi ad assaporare una città senza macchine dovrebbe rappresentare una stimolante occasione per riflettere sull’uso degli spazi del cuore della città…buon Natale senza polemiche inutili XXXX
Risposta
Gentilissima XXXX,
la ringrazio innanzitutto per avermi espresso direttamente le sue perplessità. Sono così ormai abituato a ricevere critiche “dietro la schiena” che apprezzo sinceramente chi non è ipocrita e si espone con rispetto dicendo ciò che pensa, anche se in disaccordo.
D’altra parte mai ho pensato di essere il custode della verità ed è soprattutto per mezzo del confronto che esprimo le mie opinioni.
E’ proprio il confronto con numerosi cittadini che mi ha costretto all’intervento che conosce.
Per chiarire bene la questione voglio innanzitutto esprimere il mio personale apprezzamento per il mercatino natalizio.
Il mercatino di Natale sul Corso Rosmini è bello. E’ una iniziativa credo al di sopra delle possibilità di Rovereto (lei sa quanto costa?), ma senza dubbio bello è coinvolgente.
Se ha avuto modo di leggere bene i miei dubbi saprà che la mia critica è rivolta solo e soltanto al suo posizionamento. Ho passato le giornate di ieri e l’altro ieri a confrontarmi con cittadini che per motivi di lavoro o di faccende personali utilizzano tutti i giorni e più volte al giorno il passaggio di Corso Rosmini. Sono centinaia se non migliaia le automobili che sono costrette ogni giorno a transitare dal Corso, perché il Corso (e sono d’accordo che può anche non piacerci) è senza alternative un collegamento tra una strada provinciale ed una statale. L’alternativa, come avrà potuto rilevare, consta in un allungamento notevole del percorso e dei tempi necessari. Giovedì sera, anche a causa del semaforo e dell’incrocio di flussi di veicoli in Piazza, si è assistito al blocco totale della circolazione. Non le dico le maledicenze espresse da chi, dopo una giornata di lavoro, si è trovato imbottigliato nel traffico, impossibilitato a raggiungere casa. Immagino che la sera, o in orari poco trafficati, non si creino tali attese, ma rimane il fatto che le centinaia o migliaia di cittadini che risiedono in Viale dei Colli, a Noriglio e Terragnolo siano costretti a disagiati percorsi alternativi e non solo “semplicemente a girare intorno alla fontana”.
Credo anche che andando a spulciare la normativa, si potrebbero forse avanzare ipotesi di reato in funzione ad interruzione di pubblico servizio.
Ma perché tutto questo?
Unicamente perché l’Amministrazione roveretana ha imposto una scelta, senza confrontarsi e senza valutare le alternative. Tale critica è stata espressa in consiglio comunale anche da un consigliere appartenente alla stessa maggioranza, senza sortire alcun che.
Non sarebbe stato bello il mercato nel centro storico? O nelle Piazze ex autocorriere e Posta? O in Corso Bettini? O in Via lungo Leno? Tutti posti dignitosi, appropriati per creare una atmosfera altrettanto coinvolgente ma soprattutto dove non si sarebbe infastidito alcuno, come in Piazza Fiera a Trento. Una azione più propositiva di questa penso sia impossibile, ma anche la mia pro positività si scontra con una Amministrazione incapace al confronto.
Mi creda che ambirei sinceramente ad una chiusura al traffico di molte strade a Rovereto, ma senza integralismi e con la coscienza di chi sa che l’odiata automobile è pur sempre un mezzo ancora purtroppo indispensabile, per il lavoro e gli impegni di tutti noi.
Ringraziandola per il suo scritto, ricambio un sincero augurio di Buon Natale.
Ruggero Pozzer