Al Presidente del
Consiglio Comunale
di Rovereto
Interrogazione
Sull’area ex Bimac di Via Lungo Leno sinistro si sta compiendo l’incomprensibile cementificazione dell’area. Il luogo che poteva essere zona di rilancio per il Centro storico roveretano è stato sacrificato ad un’ inutile quanto dannosa edificazione. Ciò impedirà di trasformare quella zona nel capolinea per accedere comodamente alle vie antiche, impedirà un grande parcheggio pubblico di servizio, impedirà la creazione di una grande piazza rivolta allo sviluppo della socialità, dell’economia e della ripresa di vitalità della “Rovereto vecchia”.
Considerata tale negativa conclusione, alla quale ho cercato per anni di dare esito differente stimolando senza successo l’Amministrazione di Valduga e prima ancora le precedenti, il cantiere è ora realtà.
Tale cantiere si sviluppa su di un’area, di diverse migliaia di metri quadrati, posta all’interno di un ansa storica del torrente Leno.
L’area della ex Bimac si trova posizionata a ridosso della via che sin dall’epoca romana e precedente ha interessato il percorso nord-sud sull’asta dell’Adige e che proprio in quel punto si incrociava, come oggi, con la strada per Vicenza.
Nella nostra zona non sono mancati, nel corso della storia, ritrovamenti risalenti sino all’epoca imperiale romana. Sono ritrovamenti non associati a nuclei organizzati come accade a Trento ma relativi a singole necessità come per esempio furono le stazioni di posta o modesti insediamenti. E’ dunque possibile che quasi ovunque si celino reperti di evidenza archeologica.
Alcuni cittadini, passando in questo periodo a fianco del cantiere ex Bimac, mi hanno informato di aver visto all’interno dello scavo delle “pietre di grossa dimensione” che avrebbero ricondotto ad una struttura preesistente e forse storicamente e archeologicamente rilevante. Le difficoltà dovute dall’osservazione operata da fuori cantiere attraverso fori nella recinzione, unite alla distanza e all’impossibilità di accesso alla zona di rinvenimento, non hanno permesso un riscontro più oggettivo. Può trattarsi facilmente di una errata valutazione ma in questi casi è comunque sempre conveniente assicurarsene preventivamente.
Nel senso di quanto rilevato sono ad interrogare l’Amministrazione per conoscere:
1- Se è a conoscenza di interazioni del cantiere ex Bimac con possibili ed eventuali resti di evidenza archeologica e che tipo di approfondimenti abbia condotto.
2- Nel caso in cui non abbia svolto accurati approfondimenti sulla questione se intenda svolgerli ora con carattere di urgenza magari coinvolgendo gli esperti del nostro Museo Civico.
Rovereto, 12 novembre 2009
Ruggero Pozzer