Comunicato stampa del 12 giugno 2009
Valduga ha cancellato la soluzione al traffico di Rovereto.
Il progetto di circonvallazione stradale della Città di Rovereto è stato reso pubblico ed immediatamente si sono levate le contrarietà dei comuni limitrofi.
I Sindaci lagarini esprimono il disorientamento riguardo ad un progetto estremamente impattante per l’intero territorio extraroveretano. Rovereto vorrebbe risolvere i suoi problemi andando a danneggiare fortemente i territori circostanti.
Criticità ancora maggiore deriva poi dal fatto che tale nuova strada non promette alcuna soluzione al problema del traffico a Rovereto. Come dire che si spenderanno risorse immense e sfregi di territorio per mantenere Rovereto nella sua morsa di traffico.
E’ infatti facilmente intuibile, analizzando l’attuale utilizzo della Strada Statale a Rovereto, che la stragrande maggioranza del traffico ha un interesse locale. Ciò è evidente ad esempio osservando la strada semideserta a sud di Marco in contemporanea all’intasamento di Piazzale Orsi.
Questo significa che il traffico roveretano assolutamente non si sposterà sino in destra Adige sulla nuova circonvallazione. Da Marco, Lizzana, Lizzanella, Sant’ Ilario, Volano verso Rovereto e viceversa. Dal nord al sud della Città e ritorno. Questi movimenti che giornalmente intasano la Statale rimarrebbero disinteressati da un percorso che allunga il tragitto di alcuni chilometri sino ad Isera.
Ne consegue che la realizzazione di tale nuovo cordone di asfalto in destra Adige non risolverebbe minimamente i problemi di Rovereto causando invece sfregi e tagli nelle realtà fondiarie pregiate della Vallagarina.
I Sindaci lagarini sostengono che la conduzione amministrativa di Rovereto mai avrebbe voluto affrontare i suoi problemi di viabilità e adesso li scarica sui Comuni confinanti.
Questo è errato. La scorsa Amministrazione del Sindaco Roberto Maffei aveva licenziato un progetto di viabilità alternativa alla Statale che avrebbe risolto i problemi in maniera immediata, rimanendo inoltre solo su territorio roveretano. Tale progetto infatti, anziché allungare i percorsi sino ad Isera avrebbe risolto il traffico semplicemente realizzando una strada parzialmente interrata e affiancata al lato ovest della ferrovia. In tal modo l’automobilista avrebbe potuto utilizzare tale arteria sia per l’attraversamento cittadino che per piccoli spostamenti locali, liberando di fatto la SS 12. La statale, ridotta dei flussi veicolari, sarebbe poi diventata una strada cittadina.
Con l’avvento della nuova Amministrazione tale programma è stato accantonato e la squadra di Valduga ha chiesto alla Provincia di studiare un nuovo percorso spostato ad ovest. Da questa infelice richiesta è nato l’attuale progetto in destra Adige e su territori di altri Comuni. E’ un progetto fortemente impattante e pressoché inutile alla soluzione dei problemi viari di Rovereto.
Quale automobilista per giungere in centro dalla periferia sarebbe disponibile ad allungare il percorso di chilometri passando per Isera?
E quale sarebbe inoltre il percorso obbligato per entrare in Città? Il rione di Sacco e San Giorgio si troverebbe a diventare il passante da e per la nuova viabilità. Tale rione, già pesantemente gravato dal traffico e in futuro dalle nuove edificazioni licenziate da Valduga in Via Unione e all’ex Alpe, subirebbe un ulteriore fortissimo appesantimento veicolare.
Costruire nuove strade non fa certo parte della nostra sensibilità ma si pretende che almeno servano a qualche cosa. Che tali strade producano solo costo e danno senza benefici risulta assolutamente inaccettabile.
Più volte e prima dei Sindaci lagarini ho rivolto queste considerazioni all’Amministrazione di Valduga senza ottenere alcuna attenzione. Mi è stato negato persino di ottenere nuovi rilievi sul traffico, probabilmente solo perché questi avrebbero dimostrato inconfutabilmente la veridicità della mia tesi sull’inutilità dell’opera.
Potrei ancora una volta tornare in Consiglio Comunale a perorare la causa di una Città che ha bisogno di risolvere il problema della Strada Statale. Troverei ancora una volta la netta chiusura da parte dell’Amministrazione Valduga, incapace di valutare la negatività della sua scelta. Confido che le giuste osservazioni dei Sindaci dell’intera Vallagarina ed il buon senso della Provincia, finanziatrice dell’opera, alla fine abbiano la meglio. La speranza non muore mai.
Ruggero Pozzer