Al Presidente del
Consiglio Comunale
di Rovereto
Domanda di attualità
Divieto di dissenso
Il divieto di parola e di dissenso è storicamente regola fondamentale nelle dittature.
Dall’olio di ricino alle fucilazioni la cronaca ricorda tristemente le pene inflitte a coloro che forzano la volontà del potere e chiedono democraticamente di esprimere libere opinioni.
Ancora oggi purtroppo, in varie parti del Mondo, assistiamo tristemente a manifestazioni di dissenso zittite con la forza.
A Rovereto, città della Pace, la democrazia ed il rispetto delle opinioni solitamente viaggiano su binari sicuri e si accostano a perfezione con sereno il suono serale della Campana.
Da qualche tempo però si evidenzia la nascita di un nuovo stato di intolleranza che si esprime nei veti espressi non da un qualunque cittadino, ma dal primo di questi, il Sindaco.
Un primo fatto è avvenuto nell’ultimo Consiglio Comunale svoltosi la sera del 15 ottobre scorso. Durante quella serata il sottoscritto intendeva riportare attenzione al grave spregio che si andrà a compiere edificando la zona ex Bimac a ridosso del centro storico. Esprimevo le mie critiche al Sindaco Valduga, reo di aver vinto le elezioni con slogan anticemento salvo poi dimenticarsene il giorno dopo. Durante la mia legittima espressione il Sindaco interveniva, urlando e insultando e obbligando la Presidenza a sospendere la seduta ed impedendo così la libera continuazione del Consiglio Cittadino. Nessuna giustificazione o scusa giungeva successivamente al sottoscritto avvalorando la certezza che tale pratica non è stata frutto di un momento di tensione ma che probabilmente si tratta di convinta modalità operativa del primo cittadino.
Un secondo fatto avviene in questi giorni. La città di Rovereto detiene un Maestro di musica che grazie alle sue indubbie capacità ha vinto il concorso e dirige la Civica Scuola Musicale cittadina. Tale direttore, il prof. Bulfamante, durante la discussione in merito ai destini della scuola roveretana ha espresso il proprio parere sulla questione. Tale parere, espresso in libertà e disinteresse, ha avuto la sfortunata caratteristica di essere in dissenso con quello del Sindaco Valduga. Da quel momento alla persona del Maestro è stata appesa una sorta di bavaglio istituzionale. Il Consiglio Comunale non è informato, ma i giornali con puntualità hanno riportato la notizia che il Maestro ha subito una censura ufficiale dall’Amministrazione del Sindaco Valduga. Una circolare amministrativa ha imposto inoltre a Bulfamante il divieto assoluto di parlare con la stampa.
Gli atti messi in pratica dall’egocentrismo sindacale non si limitano però solo all’ambito amministrativo pubblico.
Il Maestro Bulfamente ha ricoperto sino a poco fa la carica di Direttore artistico del Festival Mozart di Rovereto. Tale carica è stata da poco revocata a Bulfamante con la motivazione, dichiarata dal Presidente del Festival stesso che il Maestro è «in conflitto di interessi per il contenzioso che ha aperto con il Comune, che è il principale sponsor». Succede dunque che ancora una volta il dissenso con la linea del Sindaco si traduce con l’estromissione forzata della partecipazione alla vita pubblica. Palese in questo caso come non conti più la professionalità di una persona ma solo l’accondiscendenza alle idee dell’autorità.
Si interroga quindi, ciascun membro componente la Giunta comunale, per sapere se condivide tali modalità non democratiche di gestione della cosa pubblica o se, al contrario, ritiene che tali modalità si riferiscano a scelte individuali del primo cittadino.
Rovereto, 12 novembre 2008 Ruggero Pozzer