Asfalto inutile

Al Presidente del Consiglio Comunale di Rovereto —————————————————-

Domanda di attualità all’Amministrazione

  In merito alla realizzazione di manto stradale con asfalto fotocatalizzante il Comune di Rovereto ha attivato nuove realizzazioni sulle vie della nostra Città. Tale intenzione si desume leggendo i quotidiani di martedì 9 settembre. Su uno dei quotidiani in particolare si legge quanto segue: “A Trento però le rilevazioni dell’Appa, presentate ieri da Maurizio Tava e Gabriele Tonidandel, hanno dimostrato che l’asfalto – un composto fotocatalizzatore che, grazie al biossido di titanio, impedirebbe agli ossidi di azoto prodotti dai veicoli di trasformarsi in polveri sottili – è inefficace nel diminuire le pm10. Le misurazioni delle polveri, effettuate tra il 20 agosto e il 15 ottobre 2007 non hanno lasciato dubbi a tecnici. «Non sono stati osservati – si legge nello studio dell’Appa – andamenti che possano ricondurre ad effetti diretti o indiretti di riduzione delle concentrazioni». Secondo i tecnici gli ossidi di azoto potrebbero diminuire alla presenza di sole costante. Ma ciò ne pregiudicherebbe comunque l’efficacia in inverno, quando gli inquinanti superano sempre le soglie di allarme e la radiazione solare è a livelli minimi. Ma allora perché la città della Quercia ha deciso di continuare su questa strada? «Anche a Rovereto – si lasciano scappare i tecnici Appa – abbiamo effettuato dei monitoraggi ed i risultati sono stati identici a quelli del capoluogo. Poi l’amministrazione ha effettuato altri studi ed ha assunto la decisione di proseguire con l’uso dell’asfalto antismog» . Dalla lettura di tale articolo si desume che i tecnici dell’Agenzia provinciale hanno dimostrato oggettivamente l’inefficacia di tali realizzazioni al fine di ridurre le concentrazioni delle famigerate pm 10. Questo sia a Trento che a Rovereto. Come già detto il Comune di Rovereto, nonostante tali studi, si ostina a puntare su questa tecnologia per cercare di ridurre il particolato aereo inquinante. All’inefficacia di tale sistema si aggiunge l’alto costo di realizzazione che tale tecnologia comporta e che va a gravare sul portafoglio pubblico dei cittadini.   In considerazione di tali osservazioni si interroga l’Amministrazione per conoscere i motivi di tale inutile spreco di risorse o la precisa dimostrazione di eventuali studi che dimostrerebbero errate le valutazioni di Appa. Si chiede anche perché non si lavori per concepire un piano della mobilità idoneo a ridurre la produzione di pm 10 con modalità preventive anziché cercare inutilmente di sanare situazioni ricorrendo, come descritto da Appa, ad inutili sistemi.   Rovereto, 9 settembre 2008                                           Ruggero Pozzer

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