Comunicato stampa del 12 gennaio 2008
Sabato, ore 12.30, passeggiando su Corso Rosmini assisto alle esternazioni lanciate dal gruppo di anarchici roveretani per mezzo di un potente altoparlante.
Ascolto con interesse gli slogan con i quali si cerca di coinvolgere i passanti variando tra tematiche diverse
Principalmente il gruppo si scatena contro l’interruzione dell’occupazione del sito ex Bimac. Una ragazza inneggia alla necessità di preservare questo luogo da un inutile utilizzo edificatorio vista l’abbondanza di cemento già presente a Rovereto e a ridosso del centro storico. Continua affermando che l’ex Bimac sarebbe stato meglio concederla a spazio pubblico di vivibilità, di offerta culturale, di incontro tra le persone.
Rifletto sulle parole della ragazza anarchica accorgendomi che sono pressoché le medesime che ripeto ormai da sette anni a livello istituzionale e mi compiaccio che ci sia qualcun’ altro che la pensa come me.
I motivi, esaltati dal potente altoparlante, convergono poi sulla riduzione degli spazi verdi a Rovereto, sulla carenza di verde pubblico che le Amministrazioni stentano a comprendere.
Di nuovo risento parole che più volte ho sostenuto nel nostro Consiglio Comunale.
Ancora ascolto la preoccupazione circa le nuove previsioni di viabilità ferroviaria ad alta velocità e al forte impatto ambientale. Rammento come mi sono più volte espresso con preoccupazione sulla preservazione delle fonti acquifere dello Spino e di come queste potrebbero essere danneggiate dai percorsi previsti in galleria proprio nelle profondità della terra che ci dona questa fondamentale risorsa di vita.
Ricordo inoltre come ho spesso incontrato gli stessi giovani anarchici alle manifestazioni che hanno vissuto con estremo dissenso le previsioni di nuovi costosi, irrazionali e devastanti ampliamenti sciistici sull’altopiano di Folgaria.
A questo punto in pieno Corso Rosmini vengo colto da un forte dubbio di identità.
Sono forse un anarchico?
No, indubbiamente propongo metodi diversi. Credo ancora che la legittima via del confronto politico tradizionale, pur se difficile e con poche soddisfazioni, sia da preferire.
Ma credo che al di là dei metodi, per me non condivisibili, questo gruppo esprima tante tematiche e idee assolutamente oneste, da ascoltare con attenzione e che per quanto mi riguarda continuerò a proporre in ambito istituzionale.
Ruggero Pozzer
Capogruppo Consiliare Verdi Con Rovereto