Al Presidente del
Consiglio Comunale di
Rovereto
Domanda di attualità
Il quotidiano Adige di lunedì in cronaca di Rovereto titolava “Il carnevale dei bambini della via Gluck” con riferimento a Borgo Sacco, quartiere ricco di cemento e povero di parchi per bambini e adulti. A sollevare tale tema, cantando Celentano, è stato il gruppo più numeroso che si è recato a sfilare al nostro carnevale roveretano. Un insieme, narra il cronista, di “ 350 persone, grandi e piccini, vestiti da alberi per chiedere insistentemente di trasformare l’area ex Alpe in un bosco, in un parco, in una cosa viva che respira e lascia respirare. Basta con il cemento, basta con le scatole di ferro e mattoni in mezzo alla città “. I 350, provenienti dall’oratorio di Sacco, allegramente hanno voluto rappresentare il loro disagio per un quartiere che in un’area come l’ex Alpe, vedrà fiorire altre costruzioni invece che alberi e cespugli.
Anche in questo caso, come nell’esito referendario sul tema, la quasi totalità della popolazione adulta e in questo caso anche infantile, si pronuncia con forza, determinazione, convinzione e logica per avere ciò che al quartiere spetta di diritto; un parco all’ex Alpe e il blocco di nuove previsioni urbanistiche sull’ ex Alpe stessa e su Borgo Sacco.
4987 su 19366 cittadini di Rovereto hanno votato un Sindaco che prometteva un paesaggio urbano gradevole e fruibile, attento ai bisogni e disponibile a condividere le scelte con le Circoscrizioni.
A carnevale, lo scherzo proposto quasi a ridere per non piangere è un’ulteriore scossa a questa Amministrazione, statica sulle sue decisioni maturate all’interno dei pochi eletti e incapace di rispondere alle aspettative della città che governa.
Alla luce di tali premesse si interroga l’Amministrazione per sapere in quale dei seguenti modi risponderà a questi cittadini che ancora una volta, in modo scherzoso ma deciso, porgono la loro richiesta di sopravvivenza urbanistica:
1) Non risponderà. E’ meglio non sollevare polveroni tanto le “polemiche” con il tempo si perdono.
2) Risponderà come è solita fare in Consiglio Comunale quando le si pongono tali quesiti e cioè ridacchiando arroccandosi dietro la propria forza di maggioranza.
3) Racconterà la storia dei costi economici che non permettono a Rovereto di pagare un prato, un po’ di piante e cespugli e alcune panchine all’ex Alpe.
4) Dirà che la colpa per la mancanza di parchi è delle scorse Amministrazioni e che pertanto almeno una fetta del sito all’ex Alpe dovrà essere edificata.
5) Accetterà il desiderio del Rione di Borgo Sacco e realizzerà l’agognato parco sull’intera superficie dell’ex Alpe.
Rovereto, 22 febbraio 2007 Ruggero Pozzer